7 mar 2013

La direzione del PD

Non intendo la riunione, finalmente in streaming, dei dirigenti del PD.
Intendo proprio chiedere, e chiedermi: che direzione deve prendere il PD?

Voglio esordire con la più grossa mancanza che c'è stata in quella riunione: tanti dirigenti hanno detto la loro, abbiamo perso voti perché questo, abbiamo perso voti perché quello.
Non uno che abbia detto l'inconfessabile verità.

Io sono (o meglio tento di essere, per quanto posso, nel mio piccolo) un uomo di scienza. Il metodo sperimentale Galileiano è parte fondante della mia vita.
Per questo non posso fare a meno di notare che qui si sta ignorando l'evidenza sperimentale pur di mantenere intatte le proprie teorie (e le proprie cariche), né più né meno che la Chiesa del 600 quando davanti alla dimostrazione del principio di relatività del moto e la conseguente certezza dei moti di rotazione e rivoluzione della Terra condannava il mite Galileo e lo costringeva all'abiura.

La classe dirigente del PD deve dare le dimissioni.


Data la gravità di quanto sto dicendo, è opportuno chiarire una cosa: non sono all'improvviso, con un battito d'ala, diventato renziano. Per me Bersani è l'unico autorizzato a rimanere, visto che ha vinto le primarie due volte. Non sono diventato per incanto rottamatore. Non penso che il valore si misuri in anni.

Il punto non è l'età. Ve ne dovete andare non perché siete vecchi: Napolitano è lì a dimostrare che il problema non è l'età.

Ve ne dovete andare perché l'evidenza sperimentale, cioé le elezioni, ha dimostrato che non siete capaci.

Non siete capaci di guidare un partito, non siete capaci di sviluppare una strategia politica ed elettorale, non siete capaci di raccogliere i voti di chi non vi vota, non siete capaci di far capire agli italiani in cosa siete migliori, insomma non siete capaci di fare il vostro mestiere di dirigenti dell'ex (grazie anche alla vostra gestione) primo partito d'Italia.

Aprire al più presto le primarie congressuali è un dovere, ma bisogna fare di più. Se non lo aveste ancora capito, la politica si fa anche e soprattutto, in Italia, con le mosse a effetto. Non basta essere più bravi degli altri ad amministrare la cosa pubblica.
E l'unica mossa a effetto che fate ancora in tempo a fare è quella di dare le dimissioni in blocco, con il seguente motivo: care compagne e cari compagni, scusateci, ancora una volta non ci abbiamo capito un cazzo.
 
Il mio non è senno di poi: se leggesse la mail, il segretario Bersani potrebbe confermarvi che i miei dubbi di militante da sempre anche se non sempre tesserato li avevo espressi in tempo utile, criticando e facendo proposte costruttive. E a scanso di equivoci, vorrei sottolineare ancora una volta che reputo Bersani il migliore di tutti voi.

Nella direzione ho sentito solo tre persone capire qualcosa di cosa è successo: Emiliano, Civati, Letta. E uno di questi tre voterò alle prossime primarie, nello stesso ordine di preferenza in cui li ho scritti.

E continuate a perseverare, in questo caso (quello che sto per dire) compreso il segretario.

La storia dei parlamenti e governi eletti col Porcellum ci racconta un'altra evidenza sperimentale: nel governo Prodi era più importante l'Udeur che l'Ulivo poi PD. Nel governo Berlusconi dopo lo strappo di Fini erano più importanti Scilipoti e Razzi degli ex AN.

Quando Emiliano dice che dobbiamo essere disposti a votare la fiducia, sempre che si tratti solo degli stessi 8 punti del segretario, a un esecutivo financo monocolore M5S dimostra un acume che nessun altro avvicina neanche di striscio: nell'ottica di salvare il Paese dallo scatafascio e anche nell'ottica di far risalire il numero di votanti PD è la mossa migliore.
Perché facendo così si rivelerebbe subito che persino quelli armati di capacità e buona volontà dei parlamentari M5S non sanno gestire la cosa pubblica, e che tutti gli altri Grillo in primis sanno solo urlare che ce l'hanno tutti con loro, che è un complotto dei partiti-giornali-sindacati contro di loro e che il PD è uguale al PDL.
Solo così riprenderemmo quel terzo di voti andati al M5S provenienti dal centrosinistra. E solo così potremmo far durare questo parlamento il tempo di approvare anticorruzione, falso in bilancio, buoni per pagare i debiti con le imprese, unioni civili, ius soli, insomma gli 8 punti del segretario.

Fate ancora in tempo. Dimettetevi tutti. Dimostrate, per una volta di aver capito il problema, invece di farne una questione personale. Dimostrate di saper riconoscere i vostri errori e correggerli.

Da ultimo, una nota: al vostro contrario, Renzi ha imparato dai suoi errori: ora parla di rinnovamento e non di rottamazione, accosta sempre l'equità alla meritocrazia, e soprattutto dopo le primarie ha fatto quello che aveva annunciato. E dico ciò ribadendo i miei personali desiderata al prossimo congresso (Emiliano, Civati, Letta in questo ordine).

Forse non è (tutta) colpa vostra, ma l'evidenza sperimentale ci dice che il PD di Bindi, Finocchiaro, Fioroni, Gentiloni vale al massimo il 25%. Non abbiamo che stime di quanto varrebbe il PD di Renzi, Fassina, Civati, Seracchiani, ma sono tutte ben al di sopra del 25%. È anche una questione politica: chi è stato dirigente DS o Margherita non deve più guidare il PD. È ora che il PD sia guidato da chi è nato Democrat senza essere ex qualcosa.

2 commenti:

  1. tra la classe dirigente che tu chiedi si dimetta in blocco ci sono anche quelli che tu dici voteresti in caso di nuove primarie. la cosa più facile che ti risponderebbero (se mai leggessero, ma non leggono) è che sarebbe irresponsabile lasciare sguarnito il partito, abbandonare la nave. penso che tu voglia dire che dovrebbero simettersi e intanto fare il congresso, ma non è chiaro. ma fare il congresso è possibile se si va a nuove elezioni? io sono d'accordo con la sfida a grillo: non voti la fiducia agli altri? allora prova tu e vediamo, presentaci un programma e una lista e vediamo. altrimenti al voto.
    quello che penso io è quanto segue:
    sono passati dieci giorni dalle elezioni e sono tornato indietro ad alcune intuizioni di gennaio (che non sono impressioni di settembre), rispolverate dopo la chiusura della bridgestone di bari.
    se io fossi un operaio della bridgestone chiusa dall'oggi al domani;
    se io fossi un insegnante precario rimasto senza nomina;
    se io fossi un laureato con master che lavora in un call center;
    se io fossi un commerciante con il deposito pieno e tre dipendenti da pagare;
    se io fossi un artigiano che aspetta il saldo della fattura dal comune al quale comune però ha appena pagato l'IMU;
    se io fossi un pensionato a 800 euro (e non dico 540);
    se io fossi enzo ligori, che un tempo fu comunista e cucinava salsicce e montava palchi e vendeva prosciutti e mesceva vino e serviva al ristorante e disegnava i murales e faceva la guardia di notte alle feste dell'Unità, oltre a scrivere articoli e fare comizi,
    SE IO FOSSI TUTTO QUESTO MANDEREI TUTTI I POLITICI A QUEL PAESE
    a meno che:
    A MENO CHE non lasciassero per intero il loro stipendio, per adesso, in questi mesi, poi magari si vedrà, poi forse ragionerei sui costi della politica, sulle loro pensioni e sull'età pensionabile, loro e mia: MA OGGI SONO I LORO SOLDI CHE VORREI, CHE SONO I MIEI, PERCHE' OGGI NON MI POSSO PERMETTERE DI PAGARE I POLITICI, oggi ho bisogno di sapere che sono volontari, gratis, missionari, benefattori.
    questo ho capito, e per ora non ho votato ancora beppe grillo.
    ce la faranno i nostri eroi dirigenti da quando son nati a capire questo?

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  2. è per questo che serve la dimissione in blocco, compresi quelli che voterei. parliamoci anche chiaro, fino al congresso, tipo governo dimissionario che resta per gli affari correnti, ci sarebbero comunque.ma è per dare un segnale, per me.il passo successivo è che chi c'è da troppo tempo non ri ripresenti alle primarie ma rimanga un tesserato come tutti lgi altri.il mio discorso era interno al partito,di grillo parlerò in un altro post.
    serve il principio che in politica chi fallisce, che sia per malafede o per incapacità, poco importa: deve farsi da parte.

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