13 lug 2015

L'Esperanto naturale

Ricordate l'esperanto?
Ovviamente, ed ovviamente a  posteriori, non poteva funzionare. Le lingue non si scrivono a tavolino. Le lingue sono in continua evoluzione, sono materia viva, sono a un tempo significante e significato per certi versi.

Ieri ho ripensato all'esperanto.

Mi trovavo con moglie e figlia da amici in un paesino di collina alle pendici dell'Abetone. Insomma, non esattamente un porto di mare, una grande città, un meltin' pot alla niuiorchese, o anche meno alla fiorentina.

In paese teneva banco la vicenda di un bracciante albanese sparito per tre giorni e ricomparso in paese proprio quel giorno. Il bello dei paeselli, a 3 metri di distanza c'erano il datore di lavoro e i familiari del bracciante. Uno si lamentava ovviamente con un amico, gli altri altrettanto ovviamente facevano un mega cazziatone al suddetto bracciante. Il primo parlava vernacolo locale, i secondi albanese. Eppure, in un discorso come nell'altro entravano ogni tanto termini diversi, provenienti dall'inglese, dall'italiano, dal francese.

Poi il gran bel pomeriggio a casa dei miei amici, un siciliano sposato con una sarda. I bambini che mangiano pane carasau e nutella. Il figlio dei padroni di casa che parla italiano con intromissioni sarde, siciliane, inglesi, nostra figlia che impara subito le 2 3 parole sarde dall'amichetto, e già parla mezzo italiano mezzo leccese con inserimenti inglesi, francesi, spagnoli e... napoletani (ho il vizio di dire "ja' va bbuono" anche se non sono napoletano, e lei mi imita come normale che sia).

Eccolo, l'esperanto. Ecco il futuro. Un diverso esperanto per ogni casa, per ogni discussione, per ogni situazione. Certo, per le cose importanti sarà sempre necessario prevedere la scrittura in più lingue separatemente e tradurre in quelle mancanti, o fornire a chiunque i mezzi (non irraggiungibili) per la traduzione automatica. L'errore dei teorizzatori dell'Esperanto fu quello di voler precorrere la natura. Sì, la Natura, perché sebbene ci crediamo Dio e dunque altro dal Creato (sono agnostico, capite il senso in cui lo dico) siamo invece parte di Gaia come le rocce, i gas, gli animali etc etc. E anche noi seguiamo le leggi della Natura (ovvero della Fisica). E che cose diverse poste a contatto prima o poi tendano ad uno stato globale di equilibrio (con diverse accezioni locali) è dimostrato.

L'Esperanto esiste, è in fieri. Cento anni e sarà completo, ma vario. E sento ancora gente che si oppone alla Federazione Europea per il futile motivo delle lingue diverse.

Guradiamo al futuro, ché dal passato (recente e non) dell'Europa si impara quasi solo a fareci la guerra.