25 lug 2014

Il saggio e la foglia

È notorio il detto che dice "Dov'è che il saggio nasconde una foglia? Nella foresta".
Ecco, sulla riforma della Costituzione, secondo me è accaduto questo. Alcuni emendamenti sensati e "accettabili", nel senso di in grado di trovare una maggioranza in Senato, sono stati nascosti in una foresta di emendamenti generati con uso intensivo di ctrl+c e ctrl+v di ordine semplicemente idiota, tipo "sostituire Camera dei Deputati" con "Forza Lecce" o giù di lì.
È brutto che una riforma costituzionale debba fare ricorso al contingentamento dei tempi? Certo. È molto brutto.
Ma chi ha presentato tali emendamenti è conscio che ha fatto un grosso favore al DDL uscito dalla commissione?
Tralasciando un attimo il merito, perché altrimenti dovrei dire che questi senatori "dissidenti" si sono fissati sull'argomento con più presa sull'elettorato, l'elezione diretta o INDIRETTA [1], quando se veramente temessero una svolta autoritaria avrebbero dovuto stare attenti ai checks and balances.
Ora, se io fossi Mineo, Chiti, Tocci o Civati che li rappresenta all'interno del PD in quanto capo della minoranza congressuale (eccetto Chiti, mi pare) non avrei visto di buon occhio SEL, M5S e Lega che vanno al Quirinale a protestare contro il contingentamento dei tempi, no. Io con SEL e M5S in particolare, in quanto autori di tipo 7000 emendamenti FUTILI, di puro ostruzionismo (legittimo nella dialettica parlamentare quanto il contingentamento dei tempi, tanto più che al Senato è espressamente previsto dal regolamento) ci sarei incazzato a morte.
Perché quello che hanno fatto non è né difendere la costituzione, che grazie al 138 si difende benissimo da sola, né migliorare la riforma costituzionale per evitare questa cazzo di svolta autoritaria che non c'è.
Quello che hanno fatto è un grande favore alla maggioranza obliqua che sostiene il DDL Boschi riveduto e corretto dalla commissione, con l'iniezione di alcune caratteristiche della bozza Chiti.
Le migliaia di emendamenti [2] sono la foresta in cui SEL o quel che ne rimane (e che ricordo, per chi non lo sapesse, che io a febbraio 2013 ho votato convintamente) e M5S hanno nascosto la foglia dei pochi emendamenti buoni e utili.
Per cui la piantino di fare i fighi sentendosi i moderni aventiniani, anche perché mi pare che gli avvenimenti del '25 abbiano chiarito che gli aventini come forma di protesta parlamentare fanno il gioco della maggioranza.
E imparino qualcosa da questa brutta storia, che è una sconfitta di tutti, maggioranza obliqua e opposizione obliqua. E visto che, checché ne dicano gli allarmisti de sto par di del Fatto Quotidiano, una riforma costituzionale NON SI FA IN 15 GIORNI, ma ci vogliono 2 letture per camera distanziate di almeno 3 mesi, sempre ammesso che nella seconda lettura niente cambi tra Senato e Camera, altrimenti altri 3 mesi e 2 altre letture, e visto che è evidente, come dico da tempo, che al Senato i 2/3 non ci stanno manco a spararsi, e visto che il solo M5S ha un centinaio di deputati e SEL una trentina, ovvero 1/5 della Camera, anche senza bisogno della promessa [3] del presidente del PD Orfini, IL REFERENDUM CI SARÀ.
Per cui smettetela di sentirvi difensori della patria, smettetela di darvi arie da novelli Pertini, Lussu, Calamandrei che non siete come dall'altra parte non ci sono né De Gasperi, Saragat e Togliatti né tanto meno Mussolini, Starace e Ciano, e pensate a ritirare le cacate e lasciare gli emendamenti serî, quelli che possono trovare una maggioranza o almeno che possono quasi arrivarci, e nel frattempo FATE POLITICA e trovate i voti che mancano per farli approvare.
Perché altrimenti state facendo campagna elettorale, non dialettica parlamentare. E questo dal M5S me lo posso pure aspettare, visto che non fanno altro dall'inizio della legislatura. Ma da SEL che ho votato e dalla minoranza PD per cui mi sono candidato a delegato al congresso, se permettete (e anche se non permettete) mi sta sulle palle.
Da ultimo, piantatela con la stronzata che la riforma è buona per Berlusconi e che con un frodatore non si riforma la costituzione.
1) Berlusconi è politicamente finito. Vogliamo un'altra volta trovarci in ritardo di 20 anni come con Occhetto su come affrontare i nostri avversari politici?
2) Se mi dite che con il responsabile della mattanza di Genova, dei respingimenti in mare aperto, degli accordi con Gheddafi per fare campi di concentramento per sub-sahariani, della distruzione della scuola e università pubbliche, della Bossi Fini, della Fini Giovanardi, della nostra partecipazione all'invasione USA di Afghanistan e Iraq [4] non volete fare modifiche alla costituzione, se ne può parlare. Se per voi la cosa grave di Berlusconi è Ruby e la frode, siamo non solo su lunghezze d'onda diverse, ma probabilmente anche in controfase.
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[1] esatto, la discussione non è tra elezione da parte del popolo sovrano e nomina da parte del re o di strani moloch chiamati partiti, come se i partiti non fossero uno dei modi previsti dalla costituzione per applicare l'articolo 3 e permettere a tutti i cittadini e lavoratori di partecipare alla cosa pubblica, ma tra elezione diretta e elezione indiretta; vogliamo, magari, dalle prossime regionali stare più attenti a chi mandiamo in consiglio regionale, invece di piangere come bambini?
[2] tutto si deve adattare ai tempi: quando i fondatori della patria, i cui nomi riecheggiano spesso a casaccio in questi giorni, hanno scritto la costituzione, gli emendamenti si scrivevano a mano o al limite a macchina, dunque per produrre 1000 emendamenti l'ufficio di un parlamentare doveva lavorare giorno e notte a ritmi serratissimi, portando così un limite naturale al numero di emendamenti e dunque un deterrente naturale all'ostruzionismo, costringendo il parlamentare a decidere le sue battaglie.
Oggi con un template e due comandi informatici più una stampante, senza neanche il bisogno che sia 3D, in un giorno si possono produrre 10-15000 emendamenti che cambiano l'uno dall'altro per una sola parola o carattere, che regolamento alla mano sono emendamenti diversi da discutere e su cui votare.
[3] che infatti più che una promessa pare una presa d'atto
[4] anche perché molti parlamentari che condividono con lui queste responsabilità sono ancora lì, e non sono migliori di Berlusconi solo perché non hanno frodato il fisco e non hanno scopato minorenni

24 lug 2014

La tagliola

Su alcune cose sono d'accordo con i senatori che stanno chiedendo udienza al Capo dello Stato, più nel merito che nel metodo
Certo, se pensano di andare da Napolitano senza avere in mano l'offerta di ritirare tutti gli emendamenti farsa, tenendo fermi quelli veri, si risparmino la strada, perché io per primo direi "Napo, chiudi la porta".

21 lug 2014

Senza se e senza ma?

Quando ero teenager, come penso accada a tutti, le mie opinioni erano molto più tagliate con l'accetta ed estreme. Ad esempio, ho manifestato e occupato contro la guerra USA targata Bush junior in Afghanistan, e lo rifarei, perché fu una viscida aggressione a scopo oleodotto (che ancora oggi miete vittime quotidiane), con la complicità dell'Italia berlusconiana.
A volte invece, ho se non cambiato quanto meno sfumato le mie opinioni.
Ad esempio, mi è capitato più volte di indossare la kefiah e parteggiare per quelli che mi parevano essere i partigiani palestinesi contro l'invasione nazisionista, senza se e senza ma.
Un giorno, avevo 16 anni, giravo per Firenze dove mi trovavo a visitare mia sorella universitaria. Sotto il cavalcavia di piazza Alberti, vedo una grande scritta sul muro:

TERRA E LIBERTÀ PER IL POPOLO PALESTINESE - ISRAELE BOIA

D'istinto, quell'istinto da sedicenne, sorrido e mi viene da alzare il pugno sinistro.
Solo che il saluto atavico della sinistra mi si è strozzato in gola (o nel braccio) quando, proseguendo, ho visto la firma che rivendicava quella scritta:

FRONTE DELLA GIOVENTÙ (e croce celtica acclusa).

Ora, non mi era mai capitato, neanche per sbaglio, di condividere un'opinione con i neofascisti. Per cui, dato che per natura mi pongo domande, ho cominciato ad approfondire la faccenda.
Crescendo, innanzi tutto ho smesso di fare qualsiasi cosa "senza se e senza ma". I "se" e i "ma" sono fondamentali, perché qualsiasi cosa si sviluppa in un contesto e va giudicata in un contesto. Ma questa è una questione di metodo, non di merito, ed è indipendente dalla questione israelo-palestinese.
Nel merito, invece, venni a sapere un po' la situazione. La parte antica (i primi insediamenti, gli atti terroristici dei fascisti Sionisti, le guerre di aggressione panaraba al neonato stato di Israele, l'aiuto peloso dell'URSS agli arabi mentre però riconosceva per primo insieme agli USA lo stato di Israele) e la parte moderna (Hamas, OLP, Arafat, Fatah, attentati suicidi, missili, Ha Avoda, Likud, l'omicidio del premier israeliano Rabin da parte di un fascista suo connazionale, i dirottamenti, poi Camp David, gli accordi saltati, i confini del '69, l'Iran, la Siria etc).
Poi mi ha aiutato tantissimo avere un collega di università libanese, persona moderata e equilibrata ma che aveva degli scatti di nazionalismo quando si parlava di Hezbollah e Israele. E ho avuto anche modo di apprezzare il lavaggio del cervello che Hezbollah aveva fatto anche a un giovane benestante (relativamente al Libano) di Sidone riguardo Israele [1].
E penso di aver capito che le responsabilità non stanno mai da una parte sola. Che prima di fare propria una battaglia bisogna pensarci molto bene.
E che Hamas non sono i partigiani, in quella situazione. Sono i fascisti.
Con il popolo palestinese, con il popolo israeliano, sempre. Per la pace.
Contro i guerrafondai, sotto qualsiasi bandiera si nascondano.
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[1] la cosa che mi colpì di più fu la storiella che Israele per costituzione aveva l'obiettivo di conquistare tutto ciò che è compreso tra il Tigri e il Nilo. Magari qualche fascio sionista lo vorrebbe pure, ma pare chiaro da come sono andate le guerre arabo-israeliane che se l'avesse voluto, l'avrebbe fatto in poco tempo e stabilmente.