30 mar 2013

Il pericolosissimo doppio gioco del Grillo

Qualcosa non quadra, o forse quadrava da sempre e non ce n'eravamo accorti.

Dopo una campagna elettorale basata sull'odio per il PD, odio in genere giustificato con la troppa arrendevolezza all'inciucio col PDL (senza che però il PDL fosse mai toccato da tale odio), il Movimento 5 Stelle è contento che rimanga il Governo Monti (ricordiamo: lista Monti = 8% dei votanti, cioè 6% degli aventi diritto, ovvero 5% degli italiani), appoggiato da PD e PDL.

Una maschera cade giù.

Mi dispiace per chi è stato eletto in buona fede, pensando di poter cambiare qualcosa, nelle file del M5S. Mi dispiace per lei/lui perché Grillo e Casaleggio (due imprenditori milionari) lo stanno usando.

Lo stanno usando per permanere nello status quo, per impedire all'unico politico italiano che abbia mai fatto qualcosa contro lobby forti come banche, assicurazioni e farmacie, l'unico che si è permesso di inserire criteri di concorrenza trasparente, l'unico che abbia fatto delle leggi veramente a vantaggio dei comuni cittadini, di diventare Presidente del Consiglio dei Ministri. Nè più né meno di ciò che ha fatto Monti.

Il doppio gioco è sottilissimo ma efficace:
  1. il M5S nega la fiducia a un governo misto CSX-M5S sugli 8 punti di Bersani, nonostante il mite e un po' rincoglionito Crimi dica che sugli 8 punti concordano, riportato alla realtà dall'ormai palesata fascista Lombardi che candidamente ammette «neanche se si inginocchia sui ceci». Quelli come lei, gli antifascisti li portavano nelle ville tristi a seviziarli, altro che fiducia.
  2. il M5S dice di apprezzare la soluzione inedita del PdR nonostante in quelle due commissioni di presunti saggi ci siano Violante, Quagliarello e Mauro e non ci sia nessuno dei loro.
  3. da oggi in poi ad ogni votazione i grillini (sapete che io uso fare una distinzione netta tra grillini e 5 stelle, ma sembra proprio che i 5 stelle se presenti abbiano deciso di silenziarsi) urleranno all'inciucio, peraltro avendo ragione, dato che con il PDL come faremo ad avere una legge sul conflitto di interessi o anticorruzione etc?
  4. appena possibile il PDL prenderà le distanza da tutto, reclamerà nuove elezioni e saremo di nuovo in campagna elettorale con il PD preso in una tenaglia che neanche i Macedoni di Alessandro il Grande tra PDL e M5S
  5. vincerà Berlusconi
Ecco dunque il doppio gioco svelato: urlare contro l'inciucio per ottenere l'inciucio, propalare il cambiamento radicale perché tutto rimanga fermo e bloccato come Rabbitz nella quarta corsa di Fortsworth [1]. Tutto fermo e bloccato.

E, come ho già detto, sprecheremo questa legislatura con questo Parlamento giovene e ben assortito per genere, e moriremo berlusconiani.

Grazie, Grillo.

___________

[1]

In nome del Popolo Sovrano

Quindi, fatemi capire: la coalizione più votata, guidata dal segretario del partito più votato e scelto con primarie a doppio turno dopo essere stato scelto con primarie + congresso come segretario non ha la certezza matematica della maggioranza al Senato.

Per questo, si tiene il governo vecchio, cosa che va bene a tutti tranne che coloro i quali hanno votato la coalizione più votata guidata dal segretario del partito più votato e che ha la maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato.

Ora, se questa è democrazia, ditemelo voi.

Dal punto di vista formale, sotto segnalazione di mio padre, faccio notare:

Art. 61.
Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni.
Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti.

Quindi, dacché le nuove camere si sono riunite, le precedenti hanno perso ogni potere.


Art. 94.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.


Non voglio fare il costituzionalista, non è il mio mestiere, io progetto radar. Ma siamo convinti che tenerci Monti sia costituzionale? E in questo caso, comunque, invito tutti i deputati e senatori a presentare una mozione di sfiducia. Allora tanto valeva dare l'incarico a Bersani e andare alla conta, e secondo me la maggioranza l'avrebbe avuta.

27 mar 2013

Orgoglio e Pregiudizio

Ho visto l'incontro.

Caro sen. Crimi,
si è visto chiaramente che lei non ha capito un cazzo di cosa stava succedendo, o in alternativa aveva ed ha una paura fottuta di cimentarsi col governo.
Bersani le ha detto che vuole fare un governo che faccia quelle 8 cose, ma che le cose potevano diventare 10 ecc. Un capogruppo parlamentare avrebbe potuto rispondere in vari modi, secondo il caso.
  1. I suoi 8 punti non sono condivisi da noi, per cui la fiducia ad un governo che fa queste cose non la daremo mai.
  2. questi due punti non ci vanno bene, gli altri sei sì; ma vogliamo che siano tolti e messi questi due, es. no finanziamento pubblico nel modo più assoluto e retroattivo (cioè non prendere la tranche di rimborso per queste elezioni) e reddito di cittadinanza. Poiché non ci fidiamo, in consiglio dei ministri noi dobbiamo esserci, e quindi proponiamo ministro nella cultura dario fo e ministro delle comunicazioni beppe grillo.
La risposta, dal mio punto di vista, è stata la peggiore possibile, invece. Cioé, al netto dei giri di parole, che sugli 8 punti più o meno è d'accordo, forse alcuni di essi li voterebbe in parlamento. Ma non vuole entrare nel governo perché non si fida.

Cosa minchia ti devi fidare???? Sei in Consiglio dei Ministri, le decisioni non le prendono a tua insaputa (a meno che tu non sia spezzino).

Faccio notare alcune cose:
  • Pensa che in senato vi possano fare "Buh" per farvi girare dall'altra parte e votare alle vostre spalle??? Se voi votate contro una cosa in senato, quella cosa non passa!!!! 
  • Teme che, che ne so, sul caso x pdelle pdmenoelle facciano un'imboscata e votino una merda a maggioranza inciucica??? La legge deve ri-passare alla camera. Nel frattempo il M5S può ad esempio fare una mozione di sfiducia e inculare gli inciucioni in flagranza di d'alema, andando alle successive elezioni avendo quasi conquistato il mio voto (meglio, il pd conquisterebbe la mia astensione in quel caso).
  • Teme che nel caso precedente non si vada a elezioni ma continuino con governo inciucione??? Ma voi avete due membri in CdM cazzo! Si dimettono e il Presidente della Repubblica - già, sen. Crimi, abbiamo un pdr, e di solito si tratta di gente più sveglia di lei - dichiara che non è lo stesso governo quindi si ricomincia consultazioni etc. Nel frattempo con voto pd-sel-cd-m5s in diciamo 1 anno il parlamento ha approvato riforma dei partiti, falso in bilancio, anticorruzione, matrimoni gay o unioni civili. Tornereste in barricata facendoci un figurone e alle prossime elezioni come sopra.
Il punto è proprio questo: non serve fidarsi. Avreste la forza dei numeri dalla vostra. In quel Senato c'è il fatto che non c'è bisogno di fidarsi. O la cosa vi aggrada, oppure non passa.

Cara dep. Lombardi,
grazie al cazzo che le sembrava di essere a Ballarò. Ha portato una telecamera lo ha notato? È quello che distingue Ballarò dalle Istituzioni, non Crozza. L'aria scherzosa e vergonosetta con cui ha ritrattato la storia dei ceci colpevolizzando i giornalisti (qualche anno fa io concordavo con Grillo a dire che i giornalisti italiani non facevano il loro mestiere di portare in contraddizione i politici, pensi un po') ai miei occhi è sembrata paura. Quando una persona non ce l'hai davanti è più facile offenderla vero? Vi era successo già col Presidente, ma non ho visto grandi ammende.

Forse è il caso di rendervi conto che avete un pregiudizio. Non parlo di Bersani, ma di chiunque abbia una volta nella vita parlato bene di un esponente del PD. Voi lo esprimete coi vostri colleghi parlamentari, e i vostri elettori replicano sui 'pari grado', spesso ricambiati non gentilmente[1].
Per mantenere il vostro orgoglio un po' duropurista un po' celodurista, state perdendo l'occasione di fare quelle x cose del vostro programma che avete buona probabilità di non poter fare mai più.

Tutto ciò, per me, perché avete avuto ed avete tutt'ora paura di governare l'Italia.

Sig. Grillo,
lei non mi è caro.

Ancora non ho sentito un parlamentare del M5S fare un nome per Palazzo Chigi. Se mi sbaglio correggetemi, ma con prove ovviamente.

[1]  Sfido chiunque a negare quanto, purtroppo, il Parlamento sia lo specchio del Paese

Tattica e tecnica dall'elezione Presidenziale

A voi, oh deputati, senatori e delegati regionali del PD che presto vi recherete a votare il Nuovo Presidente della Repubblica, voglio dare un suggerimento per spiazzare tutti e fare fuori in un sol colpo il signor B. e l'allegra combriccola dei pidiellini e il signor Baffino D'Alema. Vediamo come:

1° votazione:

votare in massa per Baffo d'acciaio D'Alema lasciandogli quindi viva la speranza di tutta una vita (fatta di sotterfugi, complotti più o meno grossi e  trafficherie varie).

2°votazione:

continuare a votare per metà Baffo d'acciaio e l'altra metà si diletti con nomi di fantasia che so io, tipo D'Artagnan o Lady Oscar, oppure optare per i più classici nomi di familiari in maniera tale da disorientare il dalemide sognatore e confondere le acque.

3°votazione:

ripetere in massa come al punto 1 e riaccendere la fioca luce della Dalemica speranza.

4°votazione:

ATTENZIONISSIMA CARI AMICI,QUI E' LA SVOLTA:
votare tutti per la signora Ilda Boccassini producendo contemporaneamente:
  • attacco di cuore al dalemiano D'Alema per la mancata carica agognata nella sua vita fatta di meschini asservimenti e traffici sottobanco;
  • morte sul colpo del signor B. e conseguente afflosciamento su se stesso come un pan di spagna lievitato male e cotto peggio,del PDL [1].
Sperando di esservi stata utile come suggeritrice di tattiche  e tecniche dell'abbattimento del nemico imparate sul campo contro i miei PUBLIC ENEMIES (i maledettissimi ragni di merda!),vi auguro di votare bene.
Altrimenti io che sono campionessa mondiale di casa mia di abbattimento ragni con l'aspirapolvere vi aspetto fuori dal parlatorio Parlamento per darvene un saggio.

Grazia.[2]

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 [1] Non so voi ma io nella mia mente ho visto questo (dal min. 7 alla fine)



[2] Ora capite perché la amo? Vi presento mia moglie. Il pezzo è integralmente suo, le note mie.

19 mar 2013

Problema.

Sono abbastanza d'accordo, per qual'è la situazione del Paese e del Parlamento, che sarebbe opportuno che si eleggesse un Presidente della Repubblica non proveniente dall'area progressista.

Il problema però è grosso. Chi.

Nessuno, nel PdL, può esserlo. Chi ha votato in Parlamento che il nostro Presidente del Consiglio ha chiamato la Questura di Milano perché fermamente convinto che Ruby fosse nipote di Mubarak (e poi lo ha ricandidato) non può stare nel posto dove è d'obbligo l'imparzialità.

Monti?
 Mai. Nominato senatore a vita e PdC in giorni, si è preso i meriti e anche la merda del risanamento e dell'abbassamento dello spread. La mia opinione è che i buoni comprati da Draghi abbiano in realtà i meriti. Dopodiché senza dimettersi da senatore a vita ha fondato una lista che ha corso alle elezioni, ha infamato chi lo ha sorretto, ha mancato alla parola di non candidarsi e come se non bastasse rompe pure i coglioni al senato in Grasso vs. Schifani cercando di raccattare voti per il Colle.

Draghi?
Voce del verbo opportunismo (mio/nostro come Italia), meglio stia dov'è. Sarebbe l'unico, ma meglio stia dov'è.

Casini?
Doveva dimettersi alla condanna di Cuffaro. No.


Praticamente per storia e situazione e per un valore simbolico (post-fascista che rinnega pubblicamente il fascismo) potrebbe essere Fini. Ma fare presidente di tutti il capo di un partito da sbarramento mancato (di tanto) sembra (ed è) uno smacco al popolo. Lo stesso vale per Bonino

Quindi cortesemente qualcuno può tirare fuori un nome di destra che si possa votare?

Eh, lo so. Problema.

Fate qualcosa, perché l'unica persona con cui discordo su tutto ma sarebbe il meno peggio e comunque presentabile è Tosi. Per favore qualcuno trovi un nome e mi tolga questo pensiero.

17 mar 2013

Giornata di un senatore

Mi piace dividere l'umanità in tre categorie: quelli che vogliono andare a letto più ricchi, quelli che vogliono andarci più forti e quelli che vogliono andarci tranquilli. Va da sé che mi sembra di appartenere al terzo gruppo.

Il 16 marzo 2013 alcuni senatori hanno esercitato - forse, sarebbe opportuno un chiarimento del sen. Crimi su ciò: la riunione di gruppo ha deciso bianco o libertà di coscienza, ufficialmente? - Il loro diritto costituzionale di votare ciò che credono faccia il bene dell'Italia.

Io li capisco.

Se non avessi scelto un'altra strada nella vita, esiste una probabilità non nulla che io, magari in un altro partito, mi fossi trovato nella loro situazione.

Se sei uno che vuol cambiare le cose, non vai a dormire tranquillo se hai il dubbio che il tuo comportamento sia stato causa diretta o indiretta del prevalere del sen. Schifani (già Presidente negli ultimi 5 disastrosi anni) sul sen. Grasso (giudice a latere al maxi-processo ed ex Procuratore nazionale anti mafia).

Penso che i deputati del Movimento 5 Stelle abbiamo perso un'occasione a non votare Laura Boldrini, ma comunque hanno votato il loro candidato e non erano determinanti.

Penso che parecchi senatori, sia del Movimento 5 Stelle che di Lista Civica, abbiano perso un'occasione. Penso che 12 senatori di entrambi abbiano avuto la sensazione che non avrebbero dormito bene stanotte.

Vorrei fargli sapere che li apprezzo anche se evidentemente la pensiamo diversamente.

Per una volta ringrazio il PD per averci (all'Italia) dato il senatore Pietro Grasso e SEL per averci dato la deputata Laura Boldrini. Questo, con il contributo degli altri che li hanno votati, mi ha, per la prima volta da quando voto, dato la sensazione che andrò a dormire tranquillo per aver votato.

10 mar 2013

Le parole sono importanti

Un refrain su su cui ho sempre concordato con Beppe Grillo è "Le parole sono importanti".

Alleanza

Si tratta di un'unione di intenti e pensieri che può intercorrere tra forze politiche che vogliono grosso modo le stesse cose da differiscono in piccolezze.

Accordo

Si tratta di un contratto tra forze politiche diverse per ottenere ognuno qualcosa dall'altro in cambio di qualcos'altro.

Inciucio

Neologismo che indica una forma degenerata di accordo in cui l'obbiettivo è il mantenimento reciproco e non il bene comune.



Quella tra PD, SEL e CD è un'alleanza. Si sono messi a tavolino prima delle primarie, hanno deciso cosa volevano fare e come farlo, e poi ognuno ha firmato un patto in cui chiarivano davanti ai tesserati e poi davanti ai cittadini cosa proponevano per l'Italia. Anche quella tra PdL, Lega, FdI eccetera è un'alleanza; semplicemente vogliono tutto ciò che io aborro ma è un'alleanza.

Quello tra PdL e PD per un governissimo sarebbe un accordo, ma sarebbe anche un inciucio dato che in quest'eventualità penso che solo il mutuo mantenimento ne sarebbe alla base.

Quello tra PD, SEL, CD e M5S - Monti se smette di fare il saputello - potrebbe essere un accordo. In quanto tale potrebbe essere anche un inciucio.
Dunque il problema diventa: come farlo diventare un accordo che punti al bene non dello Stato o del Parlamento, ma proprio del Paese, la Nazione, l'Italia, NOI, i cittadini?

Solo i contenuti possono fare ciò, a priori. A posteriori diventeranno più importanti i fatti.

Per cui per il bene di tutti i cittadini d'Italia, dato che è evidente che ci sono alcune cose che non a caso erano[1] nel programma di PD-SEL-CD e in quello del M5S, i parlamentari di questi due gruppi devono, ognuno sentendo anche la propria base come è naturale in democrazia, parlarsi e fare un accordo per il bene dell'Italia.

Ognuno dei due gruppi parlamentari pesi bene le cose a cui può o non può rinunciare, ciò su cui non si scende a patti, e discuta francamente sul resto.
Ovvero, cortesemente vi paghiamo per quello, fate il bene dell'Italia. Lo stesso discorso per democrazia vale anche per i partiti di CDX - ad esempio FdI potrebbe dimostrare di non essere una costola di Berlusconi occupandosi di ciò mentre il PdL si occupa dei processi di Berlusconi, tanto per cambiare. Ma ci spero poco. 

Per esempio, a mio parere, cose non trattabili sono trovare un modo di ridare fiato alle imprese che aspettano i soldi dalle PA, lo stare in Europa e nell'Euro ma dicendo chiaro e forte agli Ecofin etc. che bisogna spendere o moriremo, un sostegno sociale a chi ha perso il lavoro o comunque lo cerca e non lo trova, una legge per il riconoscimento dei diritti e doveri reciproci dei conviventi senza distinzioni di sorta.

Chi legge si senta libero di dire quali sono le cose su cui non tratterebbe.

[1] Dico erano. Un po' tutti i parlamentari, nostri rappresentanti e secondo il modo di vedere di alcuni, nostri dipendenti pagati da noi per rappresentarci e fare ciò che fa il nostro bene, si ricordino che la campagna elettorale è finita!

9 mar 2013

I have a dream

Stanotte ho fatto un sogno. Ero alla direzione del PD, seduto verso la quanta fila, li vedevo tutti. Il tavolone, Bindi, Bersani, Veltroni, D'alema, Scalfarotto, Civati, Soru, insomma ero lì.
Comincia la riunione: relazione del segretario. Bersani snocciola gli otto punti su cui intende chiedere la fiducia in parlamento, sempre che il Presidente dia l'incarico a lui.
Poi cominciano a parlare. Franceschini, Ranieri. Emiliano mi prende bene, sai la novità. Fassino, Scalfarotto, Negri. Rosico. Fioroni, Puppato, D'Alema (grrrrrrr). Fassina (minchia Stefano mi piace come la pensi ma cazzo impara anche a esprimerti). Civati parla chiaro, mi piace.  Mi monta la rabbia dentro. Mi iscrivo a parlare: parlerò dopo Finocchiaro. Gentiloni, Colaninno, esercizi di supercazzola. Manco sento l'intervento di Finocchiaro, sto nervoso e mi ripeto le parole da dire.
Guardo l'i-phone.
Un momento ho un i-phone?
Lo spengo, vedo la mia faccia nello schermo.

Panico.

Sono Matteo Renzi.

Molto panico.

Mi passano pezzi della mia vita davanti:
  • anni: 10, io in viaggio con la mia famiglia con mio padre e mia madre che cantano Fischia il vento e io che già so tutte le parole e urlo felice e stonato come solo un bambino può esserlo "ormai sicura è già la triste sorte/del fascista vile e traditor!!!!"
  • anni: 15, finalmente ho una stanza tutta mia, mia sorella è partita per l'università; primo gesto di personalizzazione: appendo il poster del Che, quello classico, di fronte alla scrivania
  • anni: 20, sto guardando la bancarella di un remainder e becco una copia messa bene dei Quaderni del carcere
  • anni: 25, sto andando a votare alle primarie del PD, so che vincerà Bersani e mi va bene, ma voterò Marino perché non si può andare avanti a Binettismi.
Ve lo giuro, mi sono sentito come Benigni nel Papocchio quando guarda la gigantografia di Gramsci e dice "I-i-i-io? Io... non posso" .

Minchia sono Renzi. Cazzo allora mi faccio sentire, glie la faccio vedere io a sti vecchiacci.

Comincio l'intervento, mi sudano le mani. Comincio titubante. Poi guardo D'Alema, sento nella testa il fischio della sposa di Kill Bill quando vede Lucy Liu. E come lei, mi parte d'istinto un colpo di katana.

Parto. Vado giù pesante. Abbiamo sbagliato tutto, non abbiamo preso un voto più di chi ci avrebbe votato comunque, ora c'è solo una cosa che possiamo fare. Superiamo Grillo. Chiedo che il Segretario nella riforma dei partiti specifichi chiaro e tondo l'abolizione del finanziamento pubblico, sostituito da forme come detraibilità della tessera e 5 per mille a scelta del contribuente. M'infervoro. Dico che dobbiamo smettere di dare la colpa agli elettori e cominciare a pensare a come attirarli. E poi piazzo in conclusione dei 7 minuti il colpo gobbo: «Nelle primarie avete lamentato spesso il mio uso di spin doctor. Ma se Obama non avesse usato uno spin doctor, oggi ci sarebbe Romney o qualcosa di peggio alla guida degli USA![1]».

Niente applauso. Li ho gelati. Torno a sedere, qualche sguardo di apprezzamento c'è. Continuano gli interventi, ho smosso qualcosa. Qualcuno parla addirittura di mozione Renzi, wow sta succedendo davvero.

Torna a parlare il segretario, mi sa che ho fatto breccia. Siamo in streaming e chi vota contro la mia mozione rischia di trovarsi i forconi sotto casa, di questi tempi. Il segretario afferma che le mie ragioni sono valide, ma per degli ottimi motivi lui è contrario all'abolizione, sostituendola con un forte ridimensionamento. Non ci siamo, gli elettori non ci capiranno mai.

Bindi chiama ai voti. Chi è favorevole alla relazione del segretario? Non apro gli occhi. Sento contare. Chi è favorevole alla relazione di Renzi? Alzo la tessera, non apro ancora gli occhi. Sento contare, è già una notizia. Poi Bindi dice con voce ferma: si approva la relazione Renzi, e dunque...

Uèèèè, uèèèèèèèèèè, uèèèèèèèèèèèèèèè!!!

Anita (mia figlia, quasi un anno) piange e mi sveglia.
Ancora ora non ho deciso se avrei preferito finirlo, quel sogno. Fatto sta che dopo non aver detto niente in direzione, Renzi mi ha ricordato perché non l'ho votato alle primarie, andendo a dire in TV quello che doveva dire in direzione facendo il botto.

Moretti aveva proprio ragione. Con questi dirigenti, Renzi compreso, non vinceremo mai.

[1] Questo è veramente il mio pensiero.

7 mar 2013

La direzione del PD

Non intendo la riunione, finalmente in streaming, dei dirigenti del PD.
Intendo proprio chiedere, e chiedermi: che direzione deve prendere il PD?

Voglio esordire con la più grossa mancanza che c'è stata in quella riunione: tanti dirigenti hanno detto la loro, abbiamo perso voti perché questo, abbiamo perso voti perché quello.
Non uno che abbia detto l'inconfessabile verità.

Io sono (o meglio tento di essere, per quanto posso, nel mio piccolo) un uomo di scienza. Il metodo sperimentale Galileiano è parte fondante della mia vita.
Per questo non posso fare a meno di notare che qui si sta ignorando l'evidenza sperimentale pur di mantenere intatte le proprie teorie (e le proprie cariche), né più né meno che la Chiesa del 600 quando davanti alla dimostrazione del principio di relatività del moto e la conseguente certezza dei moti di rotazione e rivoluzione della Terra condannava il mite Galileo e lo costringeva all'abiura.

La classe dirigente del PD deve dare le dimissioni.


Data la gravità di quanto sto dicendo, è opportuno chiarire una cosa: non sono all'improvviso, con un battito d'ala, diventato renziano. Per me Bersani è l'unico autorizzato a rimanere, visto che ha vinto le primarie due volte. Non sono diventato per incanto rottamatore. Non penso che il valore si misuri in anni.

Il punto non è l'età. Ve ne dovete andare non perché siete vecchi: Napolitano è lì a dimostrare che il problema non è l'età.

Ve ne dovete andare perché l'evidenza sperimentale, cioé le elezioni, ha dimostrato che non siete capaci.

Non siete capaci di guidare un partito, non siete capaci di sviluppare una strategia politica ed elettorale, non siete capaci di raccogliere i voti di chi non vi vota, non siete capaci di far capire agli italiani in cosa siete migliori, insomma non siete capaci di fare il vostro mestiere di dirigenti dell'ex (grazie anche alla vostra gestione) primo partito d'Italia.

Aprire al più presto le primarie congressuali è un dovere, ma bisogna fare di più. Se non lo aveste ancora capito, la politica si fa anche e soprattutto, in Italia, con le mosse a effetto. Non basta essere più bravi degli altri ad amministrare la cosa pubblica.
E l'unica mossa a effetto che fate ancora in tempo a fare è quella di dare le dimissioni in blocco, con il seguente motivo: care compagne e cari compagni, scusateci, ancora una volta non ci abbiamo capito un cazzo.
 
Il mio non è senno di poi: se leggesse la mail, il segretario Bersani potrebbe confermarvi che i miei dubbi di militante da sempre anche se non sempre tesserato li avevo espressi in tempo utile, criticando e facendo proposte costruttive. E a scanso di equivoci, vorrei sottolineare ancora una volta che reputo Bersani il migliore di tutti voi.

Nella direzione ho sentito solo tre persone capire qualcosa di cosa è successo: Emiliano, Civati, Letta. E uno di questi tre voterò alle prossime primarie, nello stesso ordine di preferenza in cui li ho scritti.

E continuate a perseverare, in questo caso (quello che sto per dire) compreso il segretario.

La storia dei parlamenti e governi eletti col Porcellum ci racconta un'altra evidenza sperimentale: nel governo Prodi era più importante l'Udeur che l'Ulivo poi PD. Nel governo Berlusconi dopo lo strappo di Fini erano più importanti Scilipoti e Razzi degli ex AN.

Quando Emiliano dice che dobbiamo essere disposti a votare la fiducia, sempre che si tratti solo degli stessi 8 punti del segretario, a un esecutivo financo monocolore M5S dimostra un acume che nessun altro avvicina neanche di striscio: nell'ottica di salvare il Paese dallo scatafascio e anche nell'ottica di far risalire il numero di votanti PD è la mossa migliore.
Perché facendo così si rivelerebbe subito che persino quelli armati di capacità e buona volontà dei parlamentari M5S non sanno gestire la cosa pubblica, e che tutti gli altri Grillo in primis sanno solo urlare che ce l'hanno tutti con loro, che è un complotto dei partiti-giornali-sindacati contro di loro e che il PD è uguale al PDL.
Solo così riprenderemmo quel terzo di voti andati al M5S provenienti dal centrosinistra. E solo così potremmo far durare questo parlamento il tempo di approvare anticorruzione, falso in bilancio, buoni per pagare i debiti con le imprese, unioni civili, ius soli, insomma gli 8 punti del segretario.

Fate ancora in tempo. Dimettetevi tutti. Dimostrate, per una volta di aver capito il problema, invece di farne una questione personale. Dimostrate di saper riconoscere i vostri errori e correggerli.

Da ultimo, una nota: al vostro contrario, Renzi ha imparato dai suoi errori: ora parla di rinnovamento e non di rottamazione, accosta sempre l'equità alla meritocrazia, e soprattutto dopo le primarie ha fatto quello che aveva annunciato. E dico ciò ribadendo i miei personali desiderata al prossimo congresso (Emiliano, Civati, Letta in questo ordine).

Forse non è (tutta) colpa vostra, ma l'evidenza sperimentale ci dice che il PD di Bindi, Finocchiaro, Fioroni, Gentiloni vale al massimo il 25%. Non abbiamo che stime di quanto varrebbe il PD di Renzi, Fassina, Civati, Seracchiani, ma sono tutte ben al di sopra del 25%. È anche una questione politica: chi è stato dirigente DS o Margherita non deve più guidare il PD. È ora che il PD sia guidato da chi è nato Democrat senza essere ex qualcosa.

6 mar 2013

La Costituzione della Repubblica Italiana

Una versione con miei personalissimi commenti di alcuni fondamentali al pari di tutti gli altri articoli della nostra bellissima e amata quanto bistrattata Costituzione (sottolineature,grassetti e corsivi a cura dell'autore).

Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

La sovranità appartiene al popolo. Tutto. Persino quel 30% di votanti (=> circa 25% aventi diritto) che ha votato la peggior destra che l'Italia Repubblicana abbia avuto. Quindi sarà bene che chi rappresenta il 25% dei votanti (=> circa il 20% degli aventi diritto) non si arroghi il diritto di parlare per tutti.

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Dare 1000 € a chi non lavora è indegno e irrispettoso per la persona. Dare un reddito di cittadinanza a chi non trova lavoro è giustissimo. Ma come si deve sentire mia moglie che lavora da quando ha 15 anni e tutt'ora prende 700€? Allora dovrebbe stare a casa. Ma il lavoro, oltre che un diritto, è un dovere. E a parte ciò, il lavoro non è solo soldi. Il lavoro è auto-realizzazione e realizzazione della Società.

Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Per chi fosse duro di comprendonio, qui si dice che, dalla sua fondazione, l'Italia pensava già all'Europa Unita. Prego tutti di ricorare che l'Europa è nata dal fatto che non eravamo mai stati in pace tra noi europei per più di 50 anni consecutivi, e che nell'arco di 30 anni scarsi, dal 1917 al 1945 ci sono stati 71 milioni di morti. 71.000.000 . L'Italia più qualcosa chiaro?


Art. 37.
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.
Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.

Licenziare una donna incinta è un tradimento verso la Repubblica.

Art. 39.
L'organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.

Sotto il fascismo (minuscola voluta) furono aboliti i sindacati, sostituiti dalle Corporazioni. I sindacalisti furono vittime predilette dei sicari e picchiatori fascisti. Meno male che quei tempi non torneranno, e questo grazie alla Costituzione.

Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Che vogliate chiamarvi partito o no, cari militanti del Movimento 5 Stelle, lo siete, perché c'è un partito ovunque almeno due persone, in nome di una comune visione del mondo e della società, si accordino per candidarsi ad una carica, dall'amministrazione di condominio al Governo del Paese. Senza questo articolo, che vi sta così antipatico, voi potreste non esistere. I partiti furono aboliti (guarda un po') sotto il fascismo.

Art. 53.
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Abolire l'IMU sulla prima casa a tutti senza distinzione non è progressività. Chissà com'è, lo hanno proposto tre persone con delle case di un certo livello (Berlusconi, Monti, Grillo). Ma facciamo un esempio concreto: io ho pagato 200€ di IMU per il mio monolocale a Lecce (30 mq). Poiché vivo a Firenze per lavoro, in affitto a 800 €/mese, è considerata seconda casa. Certo che pagare 200 € quando con l'abolizione per le piccole case voluta da Prodi e Bersani non pagavo l'ICI mi ha dato fastidio. Però, c'è un però. Sto riuscendo a comprare casa a Firenze indebitandomi per 30 anni, e ce la sto facendo solo perché quello che il mutuo non copriva l'ho coperto con il ricavato della vendita del monolocale. Un mio caro amico, invece, stessa situazione lavorativa mia, non riesce a comprare casa perché è stato più sfortunato di me e la sua famiglia non ha potuto comprargli un monolocale a Lecce. Glie lo spiegate voi che anche se io sono avvantaggiato economicamente rispetto a lui se fosse come volete voi (Berlusconi, Monti, Grillo) io dovrei pagare tasse quanto lui invece che 200 € in più l'anno?
 

Art. 54.
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

I destinatari di questo articolo sono tanti e tali che magari li elencherò nel prossimo post.
 
Art. 59.
È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

Penso a gente che ha offeso Rita Levi Montalcini e non ha detto una parola su Giulio Andreotti (Storace, Grillo)
 
Art. 67.
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

Se i nostri ultimi Parlamenti sono stati così orrendi, la colpa è del Porcellum che di fatto inserisce un vincolo di mandato, dato che il parlamentare deve compiacere il capo o non sarà ricandidato. Questo articolo va rafforzato, non eliminato. Se si vuole eliminare il trasformismo, la via è una sola: nei regolamenti parlamentari si deve prevedere al più un cambio di gruppo parlamentere, da gruppo x a gruppo misto o viceversa.

Art. 75.
È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.

Caro elettore del M5S, ti hanno promesso un referendum sull'euro? Beh, ti hanno preso per il culo. Per poterlo fare si dovrebbe prima cambiare quest'articolo, e come vedrai per cambiare la Costituzione ci vogliono o i 2/3 di ogni camera o un referendum confermativo, e inoltre il processo intero richiede tipo 2-3 anni, 1 e mezzo proprio a fare veloci.

Art. 87.
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. [...]

Il Presidente è un uomo, ma la Presidenza è un'istituzione indipendentemente da chi la esercita. Vediamo di rispettare il simbolo della Nazione.

Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

Facciamo a capirsi: per il Presidente Napolitano non può indire nuove elezioni. Vediamo nel frattempo, in Parlamento, di non cazzeggiare a chi ce l'ha più lungo e invece facciamo qualcosa per il Paese.


Art. 101.
La giustizia è amministrata in nome del popolo.
I giudici sono soggetti soltanto alla legge.

Art. 104.
La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. [...]

Capito Silvio?


Art. 117
La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
[...]
b) immigrazione;
c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose;
d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi;
e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie;[...]

Art. 132
Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse.

Capito Bobo? Quando dirai ai lombardi che non puoi fare niente di quello che hai promesso loro?

Art. 138.
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

Vedi referendum sull'euro.
 

Art. 139.
La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.

L'ultimo lo grassetto tutto non sia mai a qualcuno venisse in mente di nominare re il miilardario di turno.

Ah, dimenticavo:

Disposizioni transitorie e finali
XII
È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

2 mar 2013

La nuova politica che puzza di vecchio

Premetto che - coloro con i quali mi sono trovato a parlare a voce possono testimoniarlo - tendo a distinguere, all'interno del M5S, 3 diverse entità che definisco qui brevemente:
  • entità Grillo: uno showman che dice tutto e il contrario di tutto, dai comunismi alla "nessuno deve rimanere indietro" ai neofascismi alla "fuori dall'euro";
  • entità 5stelle: aggettivo, se riferito a elettori indica gente che ha votato M5S, se riferito a parlamentari o in genere rappresentanti del popolo indica persone che ragionano con la loro testa, con cui a volte concordo a volte discordo, elette nelle file del M5S (li chiamerò primo genere);
  • entità grillini: aggettivo, come sopra si può riferire a elettori o rappresentanti del popolo. Si distinguono dai 5stelle in quanto inabili ad avere un pensiero autonomo, tendono alla difesa totale del capo e all'attacco totale di tutti gli altri, specie i 5stelle che in un momento della loro vita si trovano a discordare col capo (Favia, Salsi etc.) (li chiamerò secondo genere)
Ovviamente le stesse distinzioni si possono fare anche negli altri partiti, esempio:
  • Lega Nord: leghisti vs legaioli
  • PD: democrats vs piddini (sostituire il capo con la dirigenza)
  • PDL: non ho ancora trovato un elemento del primo genere che non sia uscito dal PDL
  • SEL: non li conosco abbastanza da poter capire come funzionano, ma in genere a sx prevalgono di gran lunga gli elementi del primo genere (pure troppo)
Fatta questa doverosa premessa per una migliore comprensione del resto del post, arrivo al punto.

Riassumo la situazione, visto che Grillo, coerentemente con se stesso e con la definizione che ho dato di lui, dice un giorno una cosa e il giorno dopo un'altra.

  1. Il csx "ufficiale" vorrebbe un governo a guida Bersani con appoggio esterno M5S sui temi in comune (8 punti secondo Bersani)
  2. Il csx mozione Emiliano vorrebbe un governo a guida M5S (nome da suggerire) con appoggio esterno PD sugli stessi punti
  3. Una parte - da quantificare - del csx vorrebbe un governo a guida Renzi sugli stessi 8 punti del caso 1
  4. Il nano vorrebbe un governo PD-PDL in cui lui magari fa il ministro della giustizia, ma nel frattempo sta guardando e ri-guardando "Il Caimano" per capire come organizzare la caccia alle streghe verso i magistrati
  5. Grillo vuole non dare la fiducia a nessuno e votare sui singoli provvedimenti di un governo che a quel punto non può che essere PD-PDL visto che al senato non c'è altro modo di ottenere una fiducia senza i senatori 5stelle
Analizzerò cause e conseguenze di ognuna di queste proposte.

Proposta 1: negli schemi classici della democrazia rappresentativa sarebbe l'opzione più probabile, ma purtroppo o per fortuna l'Italia non ne è compresa. Diciamo che per me sarebbe tranquillizzante ma non mi illumina il cuore. Conseguenze probabili: vietnam parlamentare, balcanizzazione del M5S e forse anche del csx e tra max 1 anno si vota, se è andata bene con una legge diversa dal porcellum.
Proposta 2: come sapete, l'ho fatta mia. Trova d'accordo molte diverse anime del PD, tra chi dice, come me, che è giusto così dato che sono il primo partito[1] e che questo ci darebbe modo di fare qualche bella rivolta all'interno del partito, e chi invece dice alla Fassino "vediamo che sanno fare". Conseguenze: più o meno le stesse del caso 1, con la differenza che si sa che alle elezioni chi è stato al governo in genere va un po' peggio, soprattutto in periodi di vacche magre come questo.
Proposta 3: la trovo orribile, significherebbe l'annullamento del risultato delle primarie e di conseguenza la dichiarazione stampata della loro inutilità. Inoltre Renzi deve fare il sindaco. Sarebbe una foglia di fico inutile. Conseguenze: come quelle dei casi 1 e 2 ma in più Renzi si brucerebbe la carriera.
Proposta 4: tutto il male possibile. Conseguenze: appena si quietano le acque il PDL fa cadere il governo e si va a votare tra 6 mesi col porcellum; se va bene vince il M5S, ma io credo che vincerebbe il PDL a camera e senato.
Proposta 5:  identica alla 4 salvo il proponente.

Ora vorrei aggiungere una proposta 6.

  1. Con Berlusconi non si tratta. Siamo in queste condizioni perché ha fatto cadere il governo Prodi con la corruzione pecuniaria (secondo i magistrati, e la cosa non è inverosimile) e politica (Mastella europarlamentare PDL). Gente così è un cancro della democrazia.
  2. CSX e M5S la smettano di fare campagna elettorale. Sono i due maggiori partiti d'Italia, insieme fanno la maggioranza dei votanti e la maggioranza in tutti e due i rami del Parlamento. BASTA SEGHE. Parlatevi, trovate un accordo sui contenuti e fate un cazzo di governo misto. Insieme potreste fare ciò che il PD da solo o il M5S da solo non possono fare: CAMBIARE L'ITALIA. Per cui andatevene a fanculo, prendetevi le vostre responsabilità, chiudetevi in una stanza e uscitene ad accordo fatto.
Per parafrasare Peter Parker, dall'essere il primo partito d'Italia discendono grandi responsabilità.
Per cui i vecchi del PD facciano meno i permalosi e possibilmente si ritirino a vita privata, ché ormai è evidente che non sono in grado di comprendere il mondo in cui vivono, e i 5stelle comincino a ragionare da parlamentari della Repubblica.

In tutto ciò, quello che vedo da parte di Grillo è un giochetto politico che sa terribilmente di passato per ottenere un mero vantaggio elettorale alle prossime elezioni. Sulla pelle di tutti noi.
Personalmente, da qualche ora mi girano in testa le parole di G. L. Ferretti in "A tratti", Ko de mondo, CSI (1994): «Non fare di me un idolo, mi brucerò/Se divento un megafono m'incepperò».

Speriamo che il Presidente Napolitano tiri fuori qualche coniglio dei suoi dal cilindro. Presidente, ti voglio bene.

[1] Tecnicamente no, di fatto sì alla pari col PD (edit 23/3)

1 mar 2013

Di Emiliano ed altri demoni

Ho deciso di aderire all'idea lanciata dal Sindaco Michele Emiliano.
Non ho deciso di slancio, ci ho pensato, ho parlato con amici colleghi e conoscenti che hanno votato M5S e PD-SEL.
Il punto è il seguente: occorre segnare una cesura nel racconto del PD.
Non sono un esperto di psicanalisi, ma mi piace dire che è arrivato il momento per noi democrats di ammazzare il padre.
Anche le correnti non sono più quelle dell'inizio: liberal renziani, giovani turchi fassiniani (nel senso di Fassina ovviamente), ex DS ed ex Margherita non sono per niente i rispettivi genitori. Ma che lo siano o no importa poco, è arrivato il momento di ammazzarli freudianamente.
Il PD diventi adulto e cammini con le sue gambe, i genitori si devono fare da parte, che lo vogliano o no.
E in tutto ciò sia chiaro che penso che degli attuali dirigenti Bersani è uno dei migliori.
Emiliano ha ragione per due motivi: primo, il M5S ha vinto moralmente le elezioni, e almeno sulla parte in comune non c'è motivo per attaccarsi a chi deve stare a palazzo Chigi e chi deve dare appoggio esterno. Secondo, noi democrats abbiamo da fare, abbiamo un bel da fare dentro il partito.
Dobbiamo fare il partito, per esempio.
Alcune cose importanti da fare subito:
  1. Le tessere devono essere pagate con bonifico o altro mezzo rintracciabile e recapitate per posta all'indirizzo di residenza.
  2. Le riunioni si fanno di sera, la gente lavora
  3. Le riunioni sono registrate e caricate su un server, chi non ha potuto partecipare ha un tot di tempo per votare o comunque può informarsi.
  4. i GD non devono esistere più, i GD devono essere dentro il PD direttamente.
  5. Dimissioni immediate di tutti i vertici a tutti i livelli e convocazione delle primarie congressuali e per gli organi dirigenti entro l'estate. Non è una cosa di rabbia, è rendersi conto di non saperci fare.
Se avete qualche pensiero da aggiungere, ve ne ringrazio.