29 apr 2014

L'Europa e l'antifascismo suo malgrado

Il fascismo è un'invenzione dell'Europa.

Non la dittatura, attenzione, la dittatura è un'invenzione dell'umanità e probabilmente finirà con essa, ma la dittatura fascista, ovvero lo sfruttare i poveri con argomenti discriminatori come razzismo, sessismo, omofobia, antisemitismo per condannarli a rimanere poveri ed agguantare il potere.
Va da sé che ad es. la dittatura sovietica, a mio modo di vedere, ci ricade in pieno, con giusto qualche modifica negli argomenti usati per ingannare i poveri.


Il fascismo europeo ha conosciuto il suo massimo sviluppo nel 1942, con la Germania nazista e l'Italia fascista che hanno occupato quasi tutta l'Europa continentale, appoggiando fascisti locali dove serviva (Francia, Olanda, Ungheria etc), dopo aver già aiutato Franco in Spagna.

Risultato del fascismo europeo: 80 milioni di morti, solo in minima parte militari, la maggior parte civili.
Significa, nel caso fosse poco chiaro, che oggi l'Italia è popolata così com'è, tra 5 anni non c'è più NES-SU-NO, e inoltre anche Austria e Svizzera sono completamente morte.

80 milioni di morti

80 milioni di morti

Se allarghiamol'intervallo temporale in modo da abbracciare quella che fu tra le cause della Seconda Guerra Mondiale, ovvero la Grande Guerra, che ancor più della Seconda fu schiettamente europea, i morti diventano quasi 100 milioni in 30 anni (1914-1945)

100 milioni di morti

100 milioni di morti

Per controllo, andiamo a vedere le altre guerre, contando solo quelle con rilevanza internazionale tra almeno 3-4 Stati che ci sono state in Europa prima del 1914

1912-1913: Prima e Seconda Guerra Balcanica
1877: Guerra Russo-Turca
1870: Guerra Franco-Prussiana
1864: Seconda Guerra dello Schleswig
1853: Guerra di Crimea
1828: Guerra Russo-Turca (un'altra)
1821: Guerra d'Indipendenza Greca
1815: Guerra Austro-Napoletana
1808: Guerra di Finlandia
1796-1815: Guerre Napoleoniche

Penso di aver reso l'idea, per cui non vado avanti, per chi volesse divertirsi c'è WikiPedia.

Ora, il processo di integrazione europeo, dalla CED e CECA fino all'euro, Maastricht, trattato di Lisbona e dunque Unione Europea odierna, ha tanti limiti.
Ma il suo obiettivo primario, quello di impedire che ancora una volta noi europei ci scannassimo a vicenda, ecco l'ha centrato, e centrato in pieno.

Purtroppo ci sono state delle guerre anche dopo (Croazia, Bosnia, Kosovo), in nazioni non facenti parte di questo processo di integrazione e che (guarda caso) hanno subito dopo deciso di farne parte, chi prima chi dopo.

L'Europa, nel senso di Unione Europea con annessi e connessi, è certamente la cosa più antifascista che esista, e questo sta nei fatti, è sotto gli occhi di tutti. Da quando è iniziato il processo di integrazione europea, nessun Paese ha fatto guerra a un altro Paese, e fino ad ora (dopo le elezioni qualcuno dovrà occuparsi dell'Ungheria, cazzo!) nessun Paese è ricascato nel fascismo, anche se vari (Italia, Austria) ci si sono avvicinati molto in alcuni momenti della loro storia.

L'Europa, intesa come Unione Europea, è antifascista suo malgrado. Malgrado le storture, malgrado l'eccessivo potere in mano a élite finianziarie, malgrado un processo più avanzato nella fase economica che politica, l'Europa è la frontiera dell'antifascismo continentale. Il fatto che tutti e dico tutti i neofascisti d'Europa ci si scaglino pesantemente contro non può essere un caso, e non lo è.

E proprio in questi giorni, mentre in Ucraina si combatte una (quasi?) guerra tra fascisti ucraini e fascisti russi, dovremmo ricordarcene, e dare una spinta al processo di integrazione che porti sempre più pace nel continente.

Perché peggio della guerra non c'è niente.

Se qualcuno pensasse che gli Stati Uniti d'America abbiano una storia pre-unitaria meno sanguinosa, gli consiglio vivamente di studiare un po' di storia americana.

27 apr 2014

Studio dei sondaggi per le elezioni europee, aggiornamento 27 aprile 2014 (-35 gg)

Ricordo a tutti di dare un occhio al vademecum alla lettura di sondaggi.

Sospendo la pubblicazione dello studio sulle politiche, concentrandomi nelle prossime 3 settimane (nelle ultime 2 non ci saranno sondaggi pubblici che potrò sfruttare) solo sulle dichiarazioni di voto alle europee.

Partiti grandi

 

Partiti minori


Per motivi con cui non vi tedierò è cambiata la grafica, non la tecnica.

Commento dell'analista: M5S in ripresa ai danni di Forza Italia, la caciara in Parlamento fa prendere voti, ma il PD non solo tiene ma ha un trend ascendente più ripido.
Forza Italia verso il baratro, NCD e compagni di merengue (sic) stabilizzati.
L'Altra Europa con Tsipras in caduta alla Forza Italia maniera, ma secondo me per motivi diversi: c'erano tante aspettative, finora regolarmente tradite, speriamo passino lo sbarramento (inciso: un Parlamento che non vota una fiducia vera e propria non si capisce perché debba avere uno sbarramento).
Lega fiduciosa di passare lo sbarramento in scioltezza, non così AN-FDI che si è messa pure a imitare l'iniziativa della Lega di sbarcare in Sicilia, solo che stavolta c'erano dei meridionali a bordo e quindi la nave non è affondata. Fatela finita, create un unico partito xenofobo almeno posso mandare un solo vaffanculo senza sprecarne due. Anzi no, continuate, siete divertenti.
ALDE lontana dall'obbiettivo, IdV sotto l'1% nei pochi sondaggi che ne riportano i dati (e ben vi sta cazzo).

26 apr 2014

A che gioco sta giocando Berlusconi?

Leggo dall'HuffPost che Berlusconi, nel suo "tornare in campo" nella campagna elettorale fa una sequela di cazzate sotto ogni punto di vista, in particolare dal punto di vista della comunicazione politica:
- offende pesantemente i tedeschi, tra cui molti alleati del PPE
- ammette che Forza Italia in pratica a queste europee lotta per la salvezza
- si lamenta della presenza TV di Renzi, cioè fa ciò che ha fatto perdere la sinistra tante volte
- non attacca i comunisti tassatori
- non attacca l'Europa e l'euro
- non attacca la magistratura (ci pensino i forcaioli o manettari che "la pena di Berlusconi è ridicola", a cosa sia più utile alla Società)
- ripete per ben due volte lo slogan M5S coniato di fresco dello sbattere i pugni

Nel frattempo, Bondi si spertica in lodi per Renzi, e Bondi è uno che i voti li fa perdere, non trovare; Taormina invita in pratica al voto utile contro il PD per il M5S. I temi trattati da Grillo, tra Equitalia, IRAP e non-festeggiamento del 25 aprile tendono sempre più rapidamente al programma dei forzaleghisti.

A Forza Italia arriva l'allarme (li facevo più svegli) che il M5S gli sta fottendo i voti, evidentemente non leggono il mio blog dato che lo dico da tempo, del resto c'è chi ci arriva prima e chi dopo.

E lui fa tutte queste cacate.

Berlusconi è disonesto, mente come nessun altro, finto, senza scrupoli, fascistoide se gli serve, intollerante alla critica, malato di sesso, illiberale, ha idea degradata della donna, donnaiolo, possibile gay represso,  e un sacco di altre cose.
Ma ingenuo e inesperto no.

A che gioco sta giocando? A favorire il M5S alle europee per togliere forza contrattuale a Renzi e al PD da maggio in poi?

17 apr 2014

Indovina indovinello

C'è un importante partito italiano che ha promesso ai suoi elettori:
  • abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
  • abolizione del finanziamento ai giornali
  • abolizione delle province [1]
  • abolizione di Equitalia e sanatoria delle cartelle
  • abolizione IMU prima casa qualunque ne sia il valore [2]
  • impignorabilità prima casa [2]
  • abolizione IRAP, detta dal leader di questo partito "Imposta RAPina" [3]
  • introduzione di una nuova moralità in politica
Indovinate qual è questo partito.
_________________________

[1] Work in Progress
[2] Fatto dal governo Letta
[3] Per la cronaca, per antipatica che sia, l'IRAP finanzia la sanità pubblica, magari vista così sta più simpatica

101

Post inutile, ma ero a 101 e mi stava antipatico.

15 apr 2014

Sondaggi: politiche ed europee (brand new!)

Ricordo a tutti di dare un occhio al vademecum alla lettura di sondaggi.

Da oggi pubblico un identico studio con gli stessi crismi sui sondaggi per le elezioni europee, sui cui grafici ricordo che:
  • i dati sono ancora pochi
  • sono elezioni in cui l'astensionismo è molto più alto, quindi c'è maggior incertezza.

SE DOMANI SI VOTASSE PER LA CAMERA DEI DEPUTATI, CHI VINCEREBBE?

COALIZIONI


ZOOM COALIZIONI



PARTITI MAGGIORI


PARTITI PICCOLI


SE DOMANI SI VOTASSE PER LE ELEZIONI EUROPEE, QUALI SAREBBERO I RISULTATI?

PARTITI MAGGIORI

PARTITI MINORI

COMMENTI

Non commento perché ci sono pochi dati, sulle nazionali non cambia nulla rispetto all'ultima pubblicazione del 25 marzo. Non spaventino le pendenze troppo forti, alla distanza si stabilizzano, ora è tutto troppo liquido.

Politica

Ieri si è tenuta la riunione del direttivo del mio circolo (Cascine - San Jacopino) per decidere le candidature al consiglio comunale e di quartiere.
Io ci sono da troppo poco per conoscere le persone ed esprimere un giudizio di merito su di esse, per cui mi sono posto l'obbiettivo unico di spingere ad avere una discussione serena e costruttiva.
Allora mi sono messo a rompere i coglioni, con tutta l'educazione possibile, finché non abbiamo deciso, come passo preliminare a tutto, di eleggere un presidente dell'assemblea che potesse dare e togliere la parola e fare in modo che tutti parlassero solo a turno e per un tempo limitato.
Ce l'ho fatta.
Tutte le incomprensioni apparenti venute fuori nei primi 20 minuti sono scomparse, perché il meccanismo stesso dell'assemblea, il dover parlare a turno etc permette alle persone di pensare e, contestualmente, le costringe a dire il succo senza perdersi in quisquilie e pinzillacchere che poi al 90% sono quelle che creano le incomprensioni.
Ho avuto un ottimo esempio pratico di quel partito palestra di cui parla Barca, perché solo per il fatto di usare un certo metodo ci siamo esercitati a fare politica, a esporre le idee in modo chiaro e conciso e a controbattere alle tesi altrui educatamente e in modo stringato ed efficace.
Ne è venuta fuori una serata di bella politica, e vi dirò, mi sono anche divertito.
La politica si può fare anche bene e divertendosi, senza urlare, smaniare e pestare i piedi.
Perché ogni secondo ripenso a quello che mi disse il compagno Tabani, partigiano, quando presi la tessera: "Mi raccomando, è importante che i partiti siano una cosa seria".

5 apr 2014

A sangue freddo: #reatoclandestinita

Senza il fondamentale voto del Movimento 5 Stelle, oggi l'Italia avrebbe ancora la vergogna del reato di clandestinità.
Per questo, voglio per una volta ringraziare il Movimento.
Dato però che alla Camera hanno votato contro, vorrei chiedere se preferiscono essere quelli che hanno permesso l'abolizione di questo schifo o quelli a cui questo schifo va benissimo.
Perché una di queste cose è necessariamente vera:
● o il Movimento ha, legittimamente, deciso di votare contro ciò cui aveva votato a favore, spinto dalla consultazione online - tutto legittimo, purché la smettano di menarsela (e menarcela) con la cazzata della democrazia diretta;
● oppure, se la legge è una porcata che libera mafiosi e pedofili, dato che senza di loro non sarebbe passata, ne sono corresponsabili.
Attendo risposta.

2 apr 2014

Perché mi aspetto che tra i tifosi M5S non cambi nulla

Il 13 gennaio, dopo grossi litigi con il successivamente epurato Orellana, Grillo permise [1] che la votazione sull'emendamento Cioffo (M5S, credo non ancora epurato ma non si sa mai) per abolizione del reato di clandestinità fosse decisa da un referendum online tra gli iscritti; il risultato, nonostante (in modo a dir poco ridicolo) Grillo stesso si fosse espresso contro, fu nettamente (16k a 9k voto più voto meno) a favore dell'abolizione.
Sul blog di Grillo si scatenò lo schifo dell'ala neofascista [2] del M5S a vomitare odio razziale e minacce di rappresaglia contro i senatori che avevano presentato l'emendamento.
Oggi il M5S vota contro. Contro l'espressione della base. Contro i princìpi, per quanto farraginosi, della democrazia diretta. Insieme a postfascisti di FdI e fascioleghisti, per capirsi (qualche malpancista si astiene in Forza Italia).
Uno si aspetterebbe qualcosa tipo il bordello che la base del PD fece sulla mancata elezione di Prodi. Manifestazioni, "tessere" virtuali bruciate, lamentele incazzate dei militanti e simpatizzanti, urla di "RE-TE! RE-TE! RE-TE!" et similia.
E invece sapete cosa? Non succederà niente. Niente di niente. Data la crisi di FI, addirittura questo potrebbe far recuperare consenso al M5S. Perché? Lo spiego subito, facendo qualche conto [3].
Alle elezioni politiche del 2008, il PdL prende13.6 MLN di voti; il PD prende 12.1 MLN di voti; affluenza, 78% dovvero circa 36.4 MLN di voti.
Alle elezioni politiche del 2013, il PdL prende 7.3 MLN di voti, il PD prende 8.6 MLN di voti; affluenza, 75% ovvero circa 34 MLN di voti.
Il PdL perde 6.3 MLN di voti, il PD 3.5 MLN di voti; 2.4 MLN di voti vanno a finire nell'astensione.
6.3 + 3.5 = 9.8
Diciamo che metà dei nuovi astensionisti (quindi 1.2 MLN) avevano votato uno di questi due partiti: rimangono 9.8 - 1.2 = 8.6 MLN.
Il M5S prende 8.6 MLN di voti.
Ora, è vero che ho fatto i conti un po' alla Giacobbo, ma penso che a fare uno studio più serio [4] le cose se non stanno così poco ci manca, se potete smentirmi portate le prove e sarò contentissimo di rettificare.
Dove voglio arrivare?
Tempo fa discutevo con una berlusconiana, chiedendole "Ma esattamente perché vota Berlusconi, qual è stata la legge dei governi Berlusconi che le è piaciuta di più?" [5]
Ovviamente non ho avuto nessuna risposta sulla miglior legge Berlusconi (come compatirla, trovane una!), l'unica risposta è stata una cosa tipo "Almeno non vincono quelli là".
Tiro le somme.
A parte, in effetti, una bella fetta di elettori ex PD di cui molti stanno tornando a sinistra, se non al PD, dopo aver visto cosa hanno veramente votato, la grande maggioranza degli elettori M5S sono persone che in passato hanno votato Berlusconi et similia.
Ditemi che dallo stile da ultras di certuni, l'odio sfegatato verso Prodi Bersani e il PD in genere, il fatto che ingoiano tutto all'urlo di "sempre meglio del PD", dal fatto che se gli chiedi chi votavano prima del 2007 ti dicono PD ma non sanno nemmeno dirti se DS, Margherita o Asinello [6], dal fatto che se tutti quelli che dicono di aver votato PD dicessero il vero il PD doveva avere il 60% nel 2008, non l'avevate capito.
Questo spiega anche la retorica del PD = PDL sono tutti uguali etc etc

Mi impersono.
Ho votato Berlusconi dal 1994 al 2008
Questo ha fatto sì che mentre il resto d'Europa cresceva a dismisura, godendo i frutti di una moneta forte e di mercati in espansione a oriente, l'Italia arrancasse dietro a improbabili riforme della giustizia, Ruby nipote di Mubarak, lodi alfani, G8 con morti feriti e torturati, scuola con tagli disumani, stato sociale disastrato, favoritismi a lobby a go go, multe della UE per quote latte e Rete4, salvataggi di Alitalia alle spese dei contribuenti, condoni fiscali, scudi fiscali, condoni edilizi, condoni tombali, corruzione negli appalti di ricostruzione zone terremotate e direi di fermarmi ma ce ne sarebbe ancora.
Che faccio, mi guardo allo specchio e mi sputo in un occhio? Voto per quelli che fino al giorno prima (con la loro parte di colpe) mi infamavano dandomi del cretino, del corrotto, del colluso, dell'antidemocratico eccetera [7]?
NO!
Devo trovare una scappatoia psicologica.
Allora viene fuori uno che mi salva: dice che in fondo non è colpa mia, che in verità votare PD o PDL era la stessa cosa, perché sono tutti corrotti, sono tutti collusi, sono tutti mafiosi, sono tutti massoni.
Ma allora non è colpa mia! Tanto era uguale votare Prodi o Berlusconi! Che bello! Sì hai ragione Beppe è colpa loro, tutti a casa, bastardi, figli di puttana, ci hanno rubato il pauauauauane, questi figli di troia, anzi il PD è peggio del PdL, e anche quando il PdL non esiste più io continuo a chiamare il PD pidimenoelle, perché sono dei maledetti schifosi, stanno con le lobby, Ka$ta, tutti a casa!
Ecco perché non cambierà nulla tra i sostenitori o meglio tifosi del M5S.
Perché quelli che hanno votato M5S perché convinti della bontà della democrazia diretta, quelli che hanno votato M5S per dare un segnale (cosa tipica della sinistra), quelli che hanno votato M5S pensando che fosse una grossa Rifondazione Comunista, sono una minoranza, che peraltro si sta defilando, poco importa se tra loro ci fossero praticamente i fondatori che stavano dentro dal 2009, quando i temi trattati e l'antiberlusconismo militante sembravano parlare al cuore della sinistra.
La maggior parte di quelli che hanno votato M5S lo ha votato perché non vuole che il PD governi, e non vuole ammettere che la situazione dell'Italia è anche un po' colpa sua, nella misura del voto espresso dal 94 al 2008.
E per inciso, sono convinto che anche su questa palese sconfessione del proprio principio fondamentale, questi stessi che ho descritto ora accamperanno scuse con la tecnica Scanzi tipo sì è vero però comunque il PD puzza.
Vediamo un po' quale sarà la scusa in voga oggi e domani.
_________________________
[1] Sottolineo permise, come i monarchi danno alla plebe una concessione ogni tanto
[2] Scanzi può farsi le seghe quanto vuole, un'ala neofascista esiste ed è quella che detta la linea
[3] Tutte le cifre che seguono sono prese da WikiPedia, solo collegio Italia
[4] Studio dell'istituto Cattaneo su 9 città.
[5] Sto cercando il tweet, ma è di un casino di tempo fa e non è facile
[6] Forse idealizzo, ma penso che una persona di sinistra non dimentica mai a chi ha dato il voto
[7] Alzi la mano chi non ha pensato e detto cose del genere sugli elettori di Berlusconi. LA mia mano, lo ammetto, rimane giù.

Quattro sì e quattro no per una cultura antifascista


1 apr 2014

Su Di Maio e la difesa del bicameralismo perfetto

Ho già detto più e più volte che la riforma del Parlamento che mi piacerebbe prevede il Senato come camera alta, di controllo, eletta in modo proporzionale e con potere di veto o ridiscussione delle leggi uscite dalla Camera solo a maggioranza qualificata e senza potere di fiducia e bilancio.
Ma ora vorrei concentrarmi sulla strenua difesa della Costituzione che ha intrapreso, secondo me (ed altri) per puro fine propagandistico e per raggranellare qualche voto a sinistra, il Movimento 5 Stelle nella persona del Presidente Di Maio [1], dimenticando di essere contrari all'articolo 67 che vieta il vincolo di mandato per i parlamentari, all'articolo 75 che dice che gli accordi internazionali non si possono sottoporre a referendum, all'articolo 87 che dice che lo scioglimento delle Camere è deciso dal Presidente della Repubblica, all'articolo 92 che dice che il Presidente del Consiglio è nominato dal PdR e non eletto, e forse a qualche altro che non ricordo. Ma vorrei ribattere punto per punto al Presidente Di Maio.

Caro direttore,
da quando sono stato eletto deputato ho potuto comprendere che, troppo spesso, in Italia l’agenda delle riforme non è dettata da razionali obiettivi riformatori, ma da luoghi comuni dei quali l’opinione pubblica viene progressivamente convinta con il sapiente ausilio di una «informazione» compiacente. 
Verissimo. Ad esempio portare gli elettori e cittadini italiani a credere che abolendo finanziamento pubblico a partiti e giornali aumenti la democrazia e non aiuti lobby e ricchi in genere.

Con superficialità viene da anni dato per scontato che il problema dei problemi che affligge il nostro sistema istituzionale è il bicameralismo perfetto, ovvero la assoluta parità tra Camera e Senato nel procedimento legislativo, sancita dall’articolo 72 della Costituzione. Questa argomentazione scarica ingiustamente sul sistema istituzionale le inefficienze di una classe politica frammentata.
Condivisibile. Ma detto da chi, alle consultazioni per la formazione del Governo ha dichiarato che avrebbe dato la fiducia solo ad un proprio monocolore (col solo 25%!!!) e che rifiuta costantemente il dialogo con gli altri partiti, non è molto credibile.

Il bicameralismo perfetto rappresenta invece un virtuoso meccanismo tramite il quale il Parlamento è in grado di ponderare adeguatamente le scelte complesse e delicate che si trova ogni giorno ad affrontare. Sono piene le cronache politiche di proposte di legge approvate da una Camera e per le quali la stessa maggioranza riconosce la necessità di un perfezionamento in seconda lettura. Sta succedendo in queste settimane con la legge elettorale. Sono piene le cronache di leggi approvate da una Camera e fortunatamente corrette nell’altra. Tra l’altro qualora dovesse giungere in porto la riforma si creerebbero ulteriori problemi. Per esempio, l’automatica equivalenza tra una frettolosa delibera della Camera dei deputati e l’entrata in vigore di una legge comporterebbe la necessità di continui nuovi interventi correttivi con un conseguente e ulteriore deterioramento della qualità della legislazione.
Vero. Solo che esistono numerosi esempi anche del contrario, ad esempio il Decreto Visco-Prodi che rimetteva l'ICI ai beni non religiosi della Chiesa, che tra uno sballottolamento da una Camera all'altra è diventato "non esclusivamente religiosi", escludendo così tutti gli edifici in cui vi fosse una cappella (ovvero tutti).

La vita parlamentare degli ultimi anni ci insegna poi come una maggioranza parlamentare compatta sia in grado di approvare in pochi giorni anche leggi importanti e contestate dall’opinione pubblica, come nel caso del cosiddetto «lodo Alfano» approvato in soli 20 giorni nel luglio 2008.
Questo sì che è darsi la zappa sui piedi. Non mi sembra, infatti, che il Lodo Alfano sia stato fermato dal Bicameralismo.

La Costituzione e i Regolamenti parlamentari vigenti contengono gli strumenti che consentono ad una maggioranza parlamentare di legiferare in tempi rapidi: dai procedimenti decentrati (sede legislativa e deliberante) fino ad arrivare alla deliberazione d’urgenza sui progetti di legge e ai decreti legge per le situazioni di straordinaria necessità e urgenza.
Salvo poi urlare al golpe quando la Presidente Boldrini applica tali regole.

Va tutto bene così? No, il testo costituzionale necessita senz’altro di una manutenzione. Penso, innanzitutto, alla riduzione del numero dei parlamentari: 945 sono decisamente troppi. Occorre, altresì, limitare il ricorso alla decretazione d’urgenza e inserire nuovi strumenti di partecipazione popolare, nonché rivedere il nuovo riparto di competenze tra Stato e Regioni che dal 2001 ad oggi ha provocato tanti contenziosi.
In pratica sta dando ragione a Renzi?

Fondamentale è quindi non confondere i cosiddetti «costi della politica» con quelli della democrazia.
Questa si commenta da sola.

Trovo semplicistico trattare la questione delle riforme con la calcolatrice, anche perché — in questo caso — i risparmi sarebbero davvero trascurabili. Basti pensare che il Senato verrebbe trasformato e non soppresso, per cui sarebbe sempre necessaria una Amministrazione servente, il cui costo non sarebbe quindi eliminato. Al contempo, il numero dei deputati rimarrebbe invariato.
Bene, attendiamo con ansia che il M5S applichi ciò a finanziamento pubblico a partiti e giornali, questione F35, etc.

Sulla piattaforma online del Movimento 5 Stelle ci apprestiamo ad avviare una grande fase di consultazione dei cittadini in materia di riforme costituzionali e lavoro. Credo si tratti, ancora una volta, di un coinvolgimento senza precedenti. Spero che ci sarà un’ampia e approfondita riflessione sul valore e sul ruolo della nostra Camera alta.
Innanzi tutto, complimenti per i riflessi pronti. Avete avviato la consultazione sulla legge elettorale solo dopo che c'era già un accordo, dal quale vi siete auto-esclusi; ora avvierete una consultazione su riforma costituzionale e lavoro solo dopo che il Governo ha già agito.
Con calma eh, tranquilli, fate con comodo.
E in ciò non discuto nemmeno il concetto di ampio (40.000 iscritti certificati decidono per 8.5 milioni di elettori) né il concetto di riflessione (con la formula referendaria non si riflette su niente, non si discute, non vengono fuori idee si clicca e basta).

Spero di essere stato esauriente, Presidente.

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[1] Mi importa poco come voglia essere chiamato, è un vice Presidente della Camera e io lo chiamo Presidente come dovuto.