30 mar 2016

Perché scienza e giustizia non dovrebbero mai incrociarsi

E dunque, arrivò finalmente la prova scientifica che la Xylella fastidiosa è la causa del disseccamento degli ulivi nella mia terra (qui).
Da subito, per istinto, mi sono schierato con gli scienziati; e non mi sono schierato contro la Procura di Lecce (che ricordiamo per altre clamorose minchiate sul caso Di Bella da parte di un PM casualmente poi candidato dall'IdV, fonte), ma con gli scienziati.
Non è la prima volta che gli scienziati vengono messi in stato d'accusa da parte della giustizia con motivazioni risibili (ricordiamo il caso L'Aquila, con gli scienziati ovviamente e fortunatamente assolti ma nel frattempo rovinati a livello di reputazione e di vita).

Non voglio entrare nel merito di nessuna di queste questioni, voglio spiegare, da uomo di scienza quale cerco di essere, perchè scienza e giustizia non dovrebbero mai incrociarsi.

Chiunque abbia fatto l'università in settori scientifici o giuridici, conosce la contrapposizione naturale tra questi due ambiti: la legge è il regno della forma, la scienza è il regno della sostanza.

Attenzione: non intendo essere trascinato in un dibattito su quale delle due sia migliore, perché semplicemente un migliore non c'è, sono cose diverse ed è bene che siano diverse.

È giusto che la legge sia il regno della forma: siamo uno Stato di diritto, ed è giusto e sacrosanto che gli arresti, le indagini, i processi siano condotti in un certo modo; anche e persino quando ciò produce delle storture (vedi i mafiosi scarcerati da Carnevale per vizi di forma). Perché non è giusto che la polizia ottenga prove in modo illecito (i.e. torturando o estorcendo confessioni), non è giusto che un imputato non abbia un difensore in grado di difenderlo, non è giusto che si ottengano prove con una perquisizione non autorizzata, eccetera eccetera.

È giusto che la scienza sia il regno della sostanza: soprattutto per quanto riguarda tecnica e tecnologia, che solo per questo post includo sotto la voce "scienza", non importa se dentro il PC ci sono MOSFET o nani vestiti di rosso, è importante che il PC faccia i conti che deve fare. Quanto alla scienza propriamente detta, non si contano le scoperte fatte seguendo metodi non convenzionali.

È giusto, perdio, che ognuno di questi ambiti rimanga così com'è. E che rimangano separati. Perché la scienza, per sua natura, non può mai avere certezze assolute. Quando qualcuno parla di "scienza esatta" sta usando un'espressione che non è altro se non un modo di dire, dal momento che le scienze non sono mai esatte in quanto per definizione partono da misure sperimentali affette da incertezza. In effetti il modo di dire "scienza esatta" è un'errata traduzione dall'inglese "hard science", da contrapporre alle scienze sociali o "soft science", ovvero quelle discipline che utilizzano metodi scientifici ma non sono scienze propriamente dette in quanto trattano argomenti troppo variabili (sociologia, psicologia, scienza politica, etc.)
La scienza è dunque il regno dell'incertezza: per gli strumenti dell'epoca, la Teoria Newtoniana della Gravitazione era assolutamente valida, poi misurando meglio si è notato che non era così.

La legge, invece, deve essere ed è il regno della certezza: non si mette in galera la gente nel dubbio che sia innocente (sempre partendo dal presupposto di trovarsi in uno Stato di diritto), una società più giusta si ottiene con la certezza della pena.

La legge non può ammettere, per definizione, l'incertezza che definisce la scienza. Ecco perché la giustizia, quando si parla di scienza, dovrebbe farsi da parte. Del resto, la scienza a colpi di processi l'ha conosciuta Galileo. E dovrebbe bastare, come esempio di quanto sia sbagliato procedere in scienza a colpi di processi.

29 mar 2016

Consiglio europeo, migranti: cosa farebbe (avrebbe dovuto fare, ormai) un vero governo europeo

Lettera aperta ai Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea

(Tradotto dall'originale pubblicato da Spinelli Group, reperibile qui)

Egregi Capi di Stato e di Governo,
l'Europa sta affrontando un momento o la va o la spacca. Alla riunione del Consiglio Europeo del 17 marzo dovrete prendere delle decisioni risolute per dimostrare agli Stati membri e ai cittadini Europei che è possibile risolvere la crisi dei migranti con soluzioni europee comuni. L'alternativa sarà un pastrocchio di misure nazionali che aggraverano ulteriormente la crisi dei migranti e infliggeranno un nuovo colpo alla coesione e integrazione europea. Noi vi spingiamo a supportare le proposte della Commissione Europea di ritirare la re-introduzione dei controlli alle frontiere interne e di ristabilire la piena attuazione degli accordi di Schengen quanto prima, preferibilmente prima della fine dell'anno. Sulla base degli attuali trattati, potete decidere di stabilire urgentemente una Guardia delle Coste e delle Frontiere Europee.
Questa avrebbe la competenza e le risorse per supportare ed intervenire quando le autorità di frontiera nazionali degli Stati membri più esposti dovessero affrontare situazioni oltre le proprie capacità. Contemporaneamente, dovete spingere il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione Europea ad adottare rapidamente il pacchetto legislativo per una Guardia delle Coste e Frontiere permanente, come proposto dalla Commissione, ed aumentarne significativamente l'ambito di utilizzo in termini di personale, risorse proprie e mezzi. Questo deve essere il primo passo di un piano per integrare progressivamente tutte le forze di frontiera nazionali in un unico sistema di gestione delle frontiere europee, con l'obbiettivo di gestire efficacemente le frontiere comunitarie. Vi spingiamo a mettere in moto una revisione del Regolamento di Dublino che assicuri un'equa distribuzione di tutti i rifugiati e migranti tra tutti gli Stati membri, nello spirito della solidarietà europea, portando avanti il meccanismo di rilocazione degli insediamenti su cui vi siete accordati lo scorso dicembre. Il suo scopo deve essere allargato per coprire tutti i rifugiati in arrivo sul suolo europeo, e la Commissione deve ricevere la competenza e le risorse richieste per l'implementazione diretta di tale meccanismo. Questa è l'unica strada percorribile per assicurare che la UE possa essere all'altezza del suo compito ed integrare il gran numero di persone che cercano asilo in Europa.
Un patto con la Turchia è necessario per affrontare l'emergenza, ma serve che ci si assicuri che la UE ottemperi ai suoi obblighi sotto il diritto internazionale. Il patto deve permettere alla UE ti mantenere il controllo di chi può entrare e sotto quali condizioni. La valutazione su chi abbia titolo all'asilo o alla protezione internazionale dell'Unione Europea non deve essere demandata alle autorità turche. Questa responsabilità dev'essere attuata con personale UE in loco, cooperante con le autorità turche, che si assicuri che la UE soddisfi i suoi obblighi di legge e dia protezione internazionale a chi ne ha diritto. Tutti i rifugiati che ottengano tale status devono essere equamente e proporzionalmente distribuiti tra gli Stati membri. Lo stato, le condizioni e il trattamento di tutti i migranti che non fossero trasferiti in UE devono essere monitorati dalla UE e devono sottostare al diritto internazionale e agli standard dettati dai diritti umani. Oggi, come al tempo della crisi finanziaria, siete chiamati ad agire come se foste un Governo Europeo d'Emergenza. Comunque, un collettivo di 28 governi nazionali democratici (ognuno con il suo elettorato, diverse priorità e proccupazioni quotidiane nazionali) non può eguagliare un permanente, democratico ed efficiente Governo Europeo. È urgente che iniziate una riflessione e si accenda un dibattito col Parlamento Europeo e i parlamenti nazionali su una riforma del sistema di governo dell'Unione Europea. all'interno e anche oltre gli attuali trattati, che assicuri che, basandosi sulla Commissione Europea, la UE trovi il suo vero e permanente governo che guardi l'Unione Europea nella sua interezza e possa agire in modo tempestivo ed efficace,

Mercedes Bresso (Eurodeputata, PSE)
Elmar Brok (Presidente della Commissione Parlamentare per gli Affari Esteri, PPE)
Pascal Durand (Eurodeputato, Verdi/ALE)
Sylvie Gouylard (Eurodeputata, ALDE)
Danuta Hubner (Presidente della Commissione Parlamentare per gli Affari Costituzionali, PPE)
Jo Leinen (Eurodeputato, PSE)
Ulrike Lunacek (Eurodeputata, Verdi/ALE)
Guy Verhofstadt (Presidente del gruppo ALDE all'Europarlamento)

pubblicato su www.spinelligroup.eu






Giustizia in ritardo, non negata, in Bosnia

Traduzione dell'articolo del Prof. David Scheffer reperibile qui.

David Scheffer è Docente di Giurisprudenza alla Northwestern University ed ex ambassador-at-large degli USA per i Crimini di Guerra; ha scritto All the Missing Souls: A Personal History of the War Crimes Tribunals.

Giustizia in ritardo, non negata, in Bosnia

Chicago - Il 24 marzo, il Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia (TPIJ) ha condannato Radovan Karadzic (leader politico dei serbo-bosniaci durante le guerre dei Balcani degli anni '90) a 40 anni di prigione per genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Si tratta di una sentenza che influenzerà profondamente la giurisprudenza internazionale, agirà come deterrente per chi potrebbe commettere atrocità e aprirà la possibilità di una riconciliazione politica in Bosnia. Ai leader fuorilegge, come quelli di Siria, Sudan, Sud Sudan, Russia e Daesh, si rammenta la loro vulnerabilità alla giustizia internazionale.

Gli aspiranti criminali di guerra non sono gli unici che dovrebbero ragionare attentamente sul verdetto. La visione incendiaria di Karadzic ("i Musulmani non possono convivere con gli altri", ha detto una volta) ancora risuona sinistra in un'Europa che ha paura di ospitare centinaia di migliaia di rifugiati musulmani e nella campagna elettorale anti-immigrazione (nativist nell'originale, NdT) di Donald Trump e Ted Cruz negli USA.

Vent'anni fa, nel 1996, ero Senior Counsel (circa consigliere giuridico, vedi qui, NdT) per Madeleine Albright (Segretario di Stato USA durante la seconda amministrazione Clinton, NdT), poi ambasciatore USA presso le Nazioni Unite. Spingemmo molto sul Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti per l'arresto di Karadzic; il mandato fu poi emesso dal TPIJ un anno dopo, insieme a quello per il generale serbo-bosniaco Ratko Mladic, il cui processo è tuttora in corso all'Aja. Per anni, comunque, entrambi hanno eluso la cattura, in parte perché molti ufficiali NATO e USA non erano pronti ad accettare i rischi associati al loro arresto.

Questa vigliaccheria (timidity, NdT) fu un errore. Per anni, ciò ha permesso a Karadzic e Mladic di influenzare la politica bosniaca e di farsi beffe della legge. I loro processi, seguiti al loro arresto in Serbia meno di un decennio fa, ha rivelato le prove di atti di ferocia che non si vedevano in Europa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

I crimini di Karadzic erano la ragione primaria per cui l'allora Presidente Bill Clinton creò la carica di Ambasciatore USA per i Crimini di Guerra, e per cui il Senato mi confermò in questa carica durante la seconda amministrazione Clinton. Karadzic ha fatto sprofondare la sua nazione negli abissi dell'inferno, e poi, incriminato, si è dato alla fuga.

Gli USA avevano bisogno di una figura che si occupasse a tempo pieno di supportare i tribunali che avrebbero portato lui ed altri geni del male davanti alla giustizia. E infatti, la sua condanna dimostra ulteriormente il ruolo cruciale che gli USA hanno giocato nel perseguimento della giustizia internazionale, iniziato a Norimberga e che continua tuttora.

Le vittime musulmane bosniache hanno aspettato per decenni che una corte internazionale giudicasse la pulizia etnica che subirono (specialmente nel 1992, anno peggiore del conflitto) come genocidio. È significativo che il tribunale abbia giudicato Karadzic colpevole di crimini contro l'umanità durante la guerra, perché questi tipi di crimine possono essere mostruosi come il genocidio. Il tribunale ha anche sentenziato che gli atti del genocidio (uccidere i musulmani e "causare serie dolore mentale o fisico") furono commessi quando i serbo-bosniaci attaccarono sette città a maggioranza musulmana nel 1992. I giudici hanno sentenziato che non ci sono sufficienti prove che Karadzic volesse sterminare in toto o in parte la popolazione musulmana della nazione per condannarlo per genocidio per il suo ruolo nella pulizia etnica.

Sarajevo, la capitale, è stata per tre anni affamata, bombardata e sotto tiro dei cecchini, causando la morte di migliaia di musulmani bosniaci. Mentre l'Occidente esitava, Karadzic sosteneva l'assedio della città e metteva in opera lo sterminio dei suoi abitanti. Il tribunale lo ha condannato per "diffusione del terrore", un crimine di guerra di massa, e per l'uccisione di civili a Sarajevo, di fatto etichettandolo come terrorista, non diverso da quelli che stanno sterminando musulmani, yazidi e cristiani in Iraq e Siria oggi (grassetto mio, NdT).

In particolare, Karadzic è stato condannato per genocidio per il massacro di migliaia di musulmani a Srebrenica nel 1995. Per i sopravvissuti della guerra di Bosnia, questo verdetto dimostra che l'atto culminante della sua leadership criminale fu in effetti categorizzabile come genocidio.

Infine, l'oscena tattica, utilizzata da Karadzic nel maggio 1995, di accerchiare i Caschi Blu, trattandoli come ostaggi per intimidire la NATO, ha portato alla condanna anche per crimini di guerra. Ciò sarà ricordato ogni volta che i Caschi Blu saranno chiamati a gestire situazioni conflittuali in giro per il mondo.

Il verdetto ha anche importanti ripercussioni sulla futura politica bosniaca. L'Accordo di Dayton, che mise fine alla guerra nel 1995, non è riuscito a ricomporre le fratture tra le componenti etniche della Bosnia, e la nazione ha ricominciato a scivolare nel tumulto e nel rischio secessione. Durante la mia visita in Bosnia, le vittime dei crimini di Karadzic mi hanno detto che hanno bisogno di vedere che la verità sia riconosciuta, prima di potersi riconciliare con i vicini serbi.

Finora, la verità è stata lenta a rivelarsi. L'attuale presidente Presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, Milorad Dodik, ha usato la negazione del genocidio per sostenersi al potere e soffiare sul fuoco del secessionismo. Ma la condanna di Karadzic per genocidio toglie la maschera alla sua propaganda divisiva. Con questo verdetto, forse un riavvicinamento tra musulmani e serbi può finalmente avere inizio.

La lezione che i politici in Europa e USA (e ovunque) dovrebbero trarre dal giudizio è che stanno giocando col fuoco nel cercare vantaggi elettorali con attacchi ai musulmani. Come gli eventi in Bosnia nei '90 e in Siria e Iraq oggi dimostrano tragicamente, il fuoco su cui soffiano può facilmente degenerare in esplosione.

Karadzic ricorrerà in appello. Ma d'ora in poi i sopravvissuti alle sue atrocità potranno smettere di vivere nel passato e potranno finalmente guardare al futuro.

24 mar 2016

Sbanca la bufala 6 - Ritorno di fiamma

I meme su Mafia Capitale si sprecano, anche perché il PD Roma ha obiettivamente combinato uno schifo. Del resto è per questo che c'è stato il commissariamento, l'analisi di Barca sullo stato dei circoli e il repulisti. Del resto, è per questo che Morassut, segretario cittadino, ha chiesto scusa ai cittadini a nome del PD.
Sì, il PD Roma ha fatto schifo, ma questo non è un buon motivo per mentire. Ecco il meme di oggi


Tralasciamo il fatto che ovviamente, Orfini ha fatto questa dichiarazione quando non c'era alcun motivo di allarme. Possiamo parlare del fatto che si dovesse stare più attenti, ma questo è un discorso politico, questo post si occupa solo di rettificare le bufale riconducendole a realtà.

Doverosa premessa

  1. Ricordo a tutti di verificare il significato di indagato, archiviato, rinviato a giudizio, imputato etc.
  2. Ricordo sempre che una persona, da articolo 27 della Costituzione, è innocente fino alla sentenza definitiva.
  3. Ricordo che qui nessuno difende i ladri: chi commette reati deve pagare la giusta pena e levarsi dalle palle. Qui si verificano eventuali bufale che girano in rete.
Alcuni nomi sono già noti a questo blog, e rimando ai post relativi per le fonti.

Nel primo episodio sono comparsi (mi occupo solo di quelli segnalati come PD):
Salvatore Buzzi (non del PD) e Luca Odevaine (non del PD, ma ascrivibile alla responsabilità oggettiva di Veltroni), 

Nel terzo episodio sono comparsi:
Stefano Bravo (non del PD), Mirko Coratti (PD), Franco Figurelli (PD), Guido Magrini (circa PD), Michele Nacamulli (PD), Daniele Ozzimo (PD), Brigidina "Dina" Paone (non del PD), Pierpaolo Pedetti (PD), Andrea Tassone (PD).

Passiamo dunque ai nomi nuovi:

Anna Aloisi: non è del PD, ma di NCD (fonte); inoltre i PM la considerano vittima (fonte), qundi FALSO DOPPIO.

Carlo Cotticelli: è del PD; ma non risulta né indagato né coinvolto in altro modo in Mafia Capitale. In quanto tesoriere del PD Roma, avendo riscontrato difficoltà finanziarie del partito che rischiavano di lasciare senza stipendio i dipendenti, ha regolarmente registrato una donazione legale da parte della Coop "29 giugno" di Buzzi, ottenuta quando non c'erano indagini a carico di Buzzi (o non erano pubbliche, almeno). Si noti che altro che coinvolto, aveva lanciato un segnale d'allarme sullo stato del PD romano (fonte). Quindi FALSO.

Eugenio Patané: è del PD, è indagato, si è sospeso dal partito, quindi vero (fonte).

Maurizio Venafro: è del PD, si è dimesso e sospeso dal partito, vero (fonte).

Marco Vincenzi: è del PD, è rinviato a giudizio, quindi vero (fonte).

23 mar 2016

Juncker incoraggia l'idea di un'agenzia di intelligence europea

(Traduzione dell'articolo di Georgi Gotev, EurActiv.com, reperibile qui).

Il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha detto oggi (23 marzo) che è necessaria più cooperazione tra i servizi segreti degli stati membri per rispondere alla sfida del terrorismo.
Juncker ha parlato a fianco al Primo Ministro francese Manuel Valls, che ha visitato Bruxelles subito dopo l'attacco terroristico nella capitale dell'Unione Europea.

"Diventa sempre più evidente che dobbiamo riflettere su una maggiore cooperazione tra i rispettivi servizi segreti", ha detto parlando in francese.

Juncker ha ricordato il Consiglio Europeo di Tampere (Finlandia) del 1999, in cui si sono poste le basi per questo tipo di cooperazione; idea riaffermatasi dopo l'attacco terroristico agli USA dell'11 settembre 2001. All'epoca, Juncker era Primo Ministro del Lussemburgo.

"Per ragioni che non riesco a comprendere, niente di tutto ciò è stato fatto, nonostante l'evidente necessità. La nostra conoscenza dei Paesi vicini non è abbastanza buona; e questo vale per i Paesi del nord Africa e i Paesi ai loro confini", ha detto Juncker.

Ha citato (per la seconda volta negli ultimi mesi) De Gaulle, il quale scriveva nelle sue memorie "volai con idee semplici nel complicato Oriente"; ha poi aggiunto "l'Oriente è ancora complicato e le nostre idee sono ancora semplici".

Juncker ha detto che se gli Stati membri avessero seguito le proposte della Commissione, la situazione sicurezza non sarebbe allo stato attuale.

"Penso che ci sia una forma di avventatezza the varia secondo lo Stato. Quando accadono eventi terribili, diamo l'impressione di aver preso coscienza del problema. Ma dovremmo prendere coscienza prima che gli eventi tragici accadano".

Juncker si è poi slanciato in favore di una "Unione della sicurezza", allo stesso modo in cui i Paesi si sono accordati per creare una Unione dell'energia, del mercato, dell'economia e monetaria.

Il novembre scorso, Juncker ha risposto a un'interrogazione sulla necessità di un servizio europeo di intelligence, idea sviluppata dal leader di ALDE (liberaldemocratici) Guy Verhofstadt.
In quell'occasione, alla domanda se il Belgio fosse l'anello debole nella sicurezza europea, date le connessioni multiple tra Bruxelles e gli attentati di Parigi, Juncker rispose che il Belgio era "uno degli anelli deboli".

Valls ha sottolineato la necessità "urgente" di serrare i controlli ai confini della UE e, per gli eurodeputati, di adottare il PNR (Passenger Name Record, registro dei passeggeri), sistema discusso per la prima volta nel 2010. Coprirebbe tutti i voli interni e internazionali, pur provvedendo al necessario rispetto della privacy nell'accesso ed utilizzo dei dati raccolti.

20 mar 2016

Sbanca la bufala 5 - Bufala di giornata

Il sito Riscatto Nazionale riporta questo titolo: "Vicesindaco PD era il capo della banda specializzata nell'assalto ai portavalori" (link), e corrobora il tutto con un'immagine che è subito rilanciata dalle squadracce twittere del Movimento 5 Stelle



Ora, già il fatto che lo twitti Claudia Carlucci (ammesso che sia il vero nome di @carlucci_cc) in genere è una garanzia che sia una bufala.

Questa è stata molto facile e veloce da debunkare: basta infatti una piccola ricerca e troviamo che Giovanni Olianas, vicesindaco di Villagrande Strisaili, è stato eletto nel PdL e dopo la scissione è rimasto in Forza Italia (fonti multiple: Fatto Quotidiano, articolo introvabile in home page; Unione Sarda; Openpolitici). Per comodità , riporto le immagini tratte dai link.




Visto che questa bufala è stata troppo semplice da debunkare e mi avanza tempo, mi diverto a scoprire qualcosa in più su chi l'ha originata, ovvero http://www.riscattonazionale.it/
Vediamo a nome di chi è registrato il dominio: a tale Davide Loi (whois). Questo nome non mi è nuovo.


In effetti il sindaco di cui Olianas è vicesindaco si chiama Giuseppe Loi (openpolitici). Cercando Davide Loi trovo un ex consigliere di Iglesias eletto col PD, durato dal 2011 al 2012 (openpolitici). Uhm. La trama si infittisce. Questo Loi del PD, però, risulta iglesiente, mentre il proprietario di Riscatto Nazionale risulta di Sorradile (quasi 2 ore di macchina secondo Google Maps). Anzi, lo stesso Davide Loi di Sorradile proprietario del sito Riscatto Nazionale, è proprietario anche del dominio http://www.noaimatrimonigayinitalia.it/ (whois) Non c'è dubbio, solo omonimia.
Resta la curiosità di sapere se vi sia parentela tra Davide Loi e Giuseppe Loi, ma non mi azzardo a ipotizzare niente perché Loi è un cognome molto diffuso in Sardegna.

Conclusione: un fascista omofobo sardo ha messo in giro una bufala e una banda di fascisti omofobi grillini l'ha replicata su Twitter e probabilmente anche su altri social.

Aggiornamento: un altro sito riporta la notizia identica: http://www.news24oggi.com/sardegna-vicesindaco-pd-era-il-capo-della-banda-specializzata-nellassalto-ai-portavalori-2/48794

Vediamo di chi è: toh, è segreto . Unica cosa che si nota, che ci sono tante tante notizia su Forza Nuova e bufale su zingari (sic) e immigrati.

Altro sito, sempre identico testo : http://voxnews.info/2016/03/19/vicesindaco-comune-pd-a-capo-banda-rapinatori-di-portavolori-tecniche-paramilitari/
Anche questo registrato anonimo (whois).

Infine, alcune considerazioni personali:

  1. Anche se fosse stato del PD, la responsabilità penale è personale;
  2. Ognuno è innocente fino alla sentenza definitiva
Cose che sono scritte nell'articolo 27 della Costituzione.

Quando ne incontrate uno, linkate questo post!

In attesa della prossima bufala, saluto.

19 mar 2016

Sbanca la bufala 4 - Dove c'è Barillari c'è bufala

Nuova puntata del mio hobby di smascherare bufale grilline o meno su indagati nelle file del PD. 

Doverosa premessa

  1. Ricordo a tutti di verificare il significato di indagato, archiviato, rinviato a giudizio, imputato etc.
  2. Ricordo sempre che una persona, da articolo 27 della Costituzione, è innocente fino alla sentenza definitiva.
  3. Ricordo che qui nessuno difende i ladri: chi commette reati deve pagare la giusta pena e levarsi dalle palle. Qui si verificano eventuali bufale che girano in rete.


Ok, si può iniziare. Oggi la pagina da debunkare è un post sul profilo Facebook di Davide Barillari.

Per la verità, forse perché ha un ruolo pubblico, non ne ha inventate troppe, per fortuna. Come abitudine del sottoscritto, analizziamo a uno a uno i casi con fonti giornalistiche.

Giorgio Zinno e Mimmo Giordano: iniziamo maluccio, non malissimo. Giordano è stato stralciato, quindi FALSO, e quanto a Zinno, invece, risulta indagato, quindi vero (fonte).

Giorgio Frassineti: sindaco di Predappio (FC), è indagato per aver usato l'auto del Comune per spostamenti non di lavoro. Inchiesta partita da esposto anonimo, su una persona che quotidianamente subisce attacchi sia da destra (per l'essere antifascista), si dall'area antagonista (per non essere... abbastanza antifascista). Comunque è indagato, quindi vero (fonte).

Monica Giuliano: sindaco di Vado Ligure (SV), indagata per abuso d'ufficio per una delibera poi revocata, ma comunque vero (fonte). Nella stessa indagine Attilio Caviglia (ex sindaco, senza cariche pubbliche), quindi vero, e Alberto Ferrando (sindaco di Quiliano - SV), quindi vero. E un sacco (83) di altre persone (fonte). La Procura contesta agli indagati di non aver fatto chiudere la centrale a carbone Tirreno Power una volta scoperto e dimostrato scientificamente che la combustione del carbone fa male (fonte). Un evidente caso di atto compiuto (o non compiuto) nell'esercizio delle proprie funzioni. Nella centrale Tirreno Power lavoravano un sacco di persone, tra lavoratori diretti e indotto. Proprio ultimamente, peraltro, è venuto fuori che la perizia (dei PM, quindi di parte) in base alla quale è partita l'indagine è in contrasto con un documento dell'Istituto Superiore della Sanità, ente terzo ed imparziale (fonte). Il giudice che ha avviato l'indagine è ora in pensione.

Maura Forte: rinviata a giudizio, quindi vero. L'indagine era partita su 27 indagati, di cui 11 sono stati archiviati e 2 assolti (per dire quanto sono stati attenti i PM a non sparare nel mucchio, e per dire di quanto poco significhi essere solo indagati o rinviati a giudizio). Unico ad aver patteggiato, l'ex sindaco, non del PD (sto cercando il partito ma non lo trovo). (fonte).

Andrea Gnassi: indagato, quindi vero. Gli si contesta l'aver scritto delle lettere di referenza per permettere alla società di ottenere crediti da delle banche (fonte). Non deve stare molto simpatico a qualcuno della Guardia di Finanza, visto che è indagato anche per aver parlato con dei finanzieri per "turbativa di pubblico servizio" (fonte).

Stefano Sermenghi: indagato, vero. La Procura ha chiesto proroga indagini (fonte).

Claudio Broglia e Mariapia Roveri: indagati, vero. La Procura contesta loro di non aver denunciato delle famiglie che, in mancanza d'altro, hanno continuato a vivere nelle rispettive case anche se non agibili dopo il terremoto. Quindi altro atto compiuto/non compiuto nell'esercizio delle funzioni, e francamente mi pare anche un'accusa ridicola (fonte). Il Comune smise di versare il contributo e inizio a chiedere quanto già dato (fonte), ma evidentemente non bastava. Dovevano denunciare i terremotati!

Vincenzo Strazzullo: indagato, quindi vero (fonte). La Procura ha chiesto una proroga di sei mesi delle indagini preliminari, ovvero allo stato attuale non ha prove per chiedere il rinvio a giudizio, aspettiamo fiduciosi che la Procura faccia il suo dovere, entro il 16 maggio 2016 dovrà decidere se archiviare o rinviare a giudizio (fonte).

Alberto Silvestri: da sindaco, ha firmato l'agibilità per una fabbrica poi crollata col terremoto. Purtroppo il crollo uccise tre persone, quindi l'inchiesta è d'obbligo. Comuque vero, seppur ennesimo atto compiuto nell'esercizio delle funzioni (fonte).

Marco Alessandrini: indagato, con parte delle accuse già archiviate: vero a metà (fonte).

Pasquale Venturaarchiviato, quindi FALSO (fonte). Nel frattempo hanno provato ad ucciderlo, segno che magari qualcuno lo aveva tirato in mezzo a delle indagini per intimidirlo (fonte).

Mario Lucini: indagato, vero (fonte). Si noti che la segnalazione è arrivata dall'ANAC di Cantone.

Bruno Valentini: indagato, vero (fonte).

Vito Cimiotta: indagato, si è sospeso dal partito e dal gruppo consiliare. Questa sospensione è  stata apprezzata, giustamente, dal Partito Democratico di Trapani (fonte). Il che è un filo diverso e più complesso da "difeso dal suo partito".

Angelo Scalia: rinviato a giudizio, si è dimesso (fonte), quindi quasi vero.

Questa volta è andata ancora bene: appena 2 falsi e mezzo. Ma approfindire i motivi per cui sono indagati può essere utile.

Infine, la cosa più importante di tutte: come dimostrano casi eclatanti come DeLuca, Penati, Errani, Bonaccini, Richetti, indagato (e.g. Bonaccini) non significa colpevole, imputato (e.g. Richetti, Penati) non significa colpevole e neanche condannato in primo grado (e.g. Errani, DeLuca) significa colpevole.

Aggiungo una considerazione personale: la Costituzione protegge i parlamentari e i membri del Governo dall'essere accusati per gli atti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni. Ad oggi, purtroppo, ciò non è esteso agli amministratori, e dato che ora hanno poteri non semplicemente amministrativi ma fanno vere e proprie leggi (le leggi regionali, ad esempio) si dovrebbe ragionare su ciò.
Cosa vuol dire? Vuol dire che se un legislatore o un organo di governo fa un atto contrario alla legge, devono essere gli elettori a decidere.

In attesa della prossima bufala, saluto.

14 mar 2016

Sbanca la bufala 3 - Il ritorno della bufala (episode 3)

Quante volte ti è capitato che il grillino di turno ti mettesse davanti un meme contenente un numero abnorme di fantomatici arrestati, condannati, indagati del PD?
Dopo qualche controllo, la verità è sempre un'altra, per cui a richiesta di qualche amico mi sono messo a controllarne alcuni.

Doverosa premessa

  1. Ricordo a tutti di verificare il significato di indagato, archiviato, rinviato a giudizio, imputato etc.
  2. Ricordo sempre che una persona, da articolo 27 della Costituzione, è innocente fino alla sentenza definitiva.
  3. Ricordo che qui nessuno difende i ladri: chi commette reati deve pagare la giusta pena e levarsi dalle palle. Qui si verificano eventuali bufale che girano in rete.
Terza ed ultima puntata dedicata alla mia pic preferita (qui la prima puntata e qui la seconda), un capolavoro dal suo punto di vista.


Ce ne sono varie versioni in giro. Certo che....minchia sto PD! 146 arresti in 6 mesi! Sarà vero? Sembra un filo esagerata, eh... Andiamo a controllare. Qua non si fanno nomi e cognomi, quindi la trama si infittisce; ma ci sono numeri e date, e Google saprà aiutarci.

Parte quarta: 44 arresti per Business Immigrati il 4 giugno 2015. Business immigrati? Ma non è sempre roba di Mafia Capitale? Vabbé, andiamo dunque a googlare "44 arresti 4 giugno 2015" e vediamo che ne esce. Ah, ecco mi pareva! Non è una nuova inchiesta, ma una prosecuzione di quella su Mafia Capitale (fonte). Ancora Repubblica Roma riporta l'elenco di tutti gli arrestati. Seguitemi attentamente, ci aspettano colpi di scena.

Iniziamo a togliere un po' di doppioni, perché trattandosi di una seconda mandata d'arresti per Mafia Capitale, molti degli arrestati erano già stati arrestati il 3 dicembre 2014:

Emanuela Bugitti, Salvatore Buzzi, Massimo Carminati, Sandro Coltellacci, Claudio Caldarelli, Pierina Chiaravalle, Paolo Di Ninno, Fabrizio Franco Testa, Carlo Maria Guarany, Emilio Gammuto, Nadia Cerrito, Alessandra Garrone.

Gerardo e Tommaso Addeo: ex collaboratori di Odevaine, dopo strenue ricerche non c'è nulla che li colleghi al PD, quindi FALSO (fonte). Hanno patteggiato.

Gaetano Altamura: dirigente pubblico, in particolare del dipartimento Tutela Ambientale. Niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Claudio Bolla: vice di Buzzi, era presente alla cena di finanziamento del PD ed afferma che la cooperativa abbia versato legalmente 10.000 € (fonte). Nella stessa intervista chiarisce ciò che nella prima puntata ho chiamato "ndo cojo cojo": (testuale) "Gravitando intorno a quell'area politica, visto che non esiste più il finanziamento pubblico, la cooperativa s'è sentita in dovere di intervenire in favore del partito. Ma si va lì per cercare contatti, relazioni, mica per la politica. Salvatore [Buzzi] e Guarany andavano di tavolo in tavolo a cercare d'intavolare rapporti, ci sono un bel po' di selfie. Renzi era inavvicabile". Per lui vale quanto detto per Buzzi, quindi più falso che vero.

Stefano Bravo: commercialista, collaboratore di Odevaine. Non è del PD, anche se è tra i fondatori della fondazione Human di cui è fondatrice anche Giovanna Melandri (fonte). La fondazione gli ha chiesto di dimettersi da tutto, Melandri si è detta "addolorata ma anche furiosa" (fonte). Questa la consideriamo più vera che falsa, anche se non risulta (se a qualcuno risultasse mi avverta) adesione al PD di Bravo.

Marco Bruera: collaboratore di Odevaine, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Domenico Cammisa: esponente della cooperativa La Cascina, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte). Ha patteggiato, come i suoi colleghi di cooperativa Salvatore Menolascina , Francesco FerraraCarmelo Parabita, nessun rapporto col PD per entrambi, quindi FALSO x 3. (fonte).

Massimo Caprari: (ormai ex) consigliere di Centro Democratico, quindi niente a che vedere col PD, quindi FALSO. Condannato in primo grado (fonte).

Mario Cola: esponente del centro-destra romano, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Mirko Coratti: è del PD. Come anche Daniele Ozzimo (condannato in primo grado, fonte), entrambi dimessi e sospesi in attesa di sentenze definitive (fonte), quindi vero e  vero.

Santino Dei Giudici: presidente della cooperativa edilizia "Deposito Locomotive Roma San Lorenzo". Secondo il Fatto Quotidiano la coop in questione "affonda le radici nel PCI prima e di quello che viene, dopo.", proprio così con quella virgola che non si capisce cosa ci stia a fare. Del salvataggio di questa cooperativa si sarebbero occupati Ozzimo e Magrini (fonte), per cui diciamo più vero che falso.

Antonio Esposito: presidente della cooperativa "CosMa", secondo gli inquirenti una scatola vuota (fonte). Nessun rapporto col PD, quindi FALSO.

Franco Figurelli: membro della segreteria di Coratti, quindi vero (fonte).

Luca Gramazio: è di Forza Italia, quindi FALSO (fonte).

Guido Magrini: dirigente pubblico con una storia nel PCI, accumula poltrone e resta in sella, nonostante i cambi di maggioranza, durante le amministrazioni Badaloni (sx), Storace (dx), Marrazzo (sx), Polverini (dx) e Zingaretti (sx) (fonte). Vero.

Angelo Marinelli: costruttore, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte). Nella stessa fonte, però, vediamo comparire Pierpaolo Pedetti, del PD, quindi vero.

Mario Monge: presidente del consorzio Sol.Co. che gestiva (illecitamente, secondo la Procura) gli abiti usati. Nessun rapporto col PD, quindi FALSO (fonte).

Michele Nacamulli: ex consigliere del PD al IX Municipio, quindi vero (fonte).

Brigidina "Dina" Paone: dipendente del Comune di Roma, in pensione, nessun rapporto col PD, quindi FALSO (fonte).

Daniele Pulcini: imprenditore immobiliarista che non brilla per discrezione, visto che mentre era ai domiciliari non solo ha fatto una festa ma qualcuno ha pubblicato un video su Youtube (fonte). Comunque niente rapporti col PD, quindi FALSO.

Angelo Scozzafava: dirigente dell'ospedale Sant'Andrea. Niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Paolo Solvi: collaboratore di Tassone (PD), quindi vero; condannato in primo grado (fonte).

Fabio Stefoni: sindaco di Castelnuovo di Porto (RM) con una lista civica, eletto con tanta retorica anti immigrati (fonte) quindi FALSO.

Andrea Tassone: presidente PD del X Municipio, è stato forzato alle dimissioni da Orfini e Sabella e si è ritirato a vita privata, quindi quasi vero (fonte).

Giordano Tredicine: imprenditore ed esponente del PdL (non so se ora FI o altro), quindi FALSO (fonte).

Stefano Venditti: ex presidente Legacoop del Lazio, nessun rapporto col PD, quindi FALSO (fonte).

Tiziano Zuccolo: uomo al vertice della coop "Domus Caritatis", nessun rapporto col PD, quindi FALSO (fonte).


13 mar 2016

Sbanca la bufala 3 - Il ritorno della bufala (episode 2)

Quante volte ti è capitato che il grillino di turno ti mettesse davanti un meme contenente un numero abnorme di fantomatici arrestati, condannati, indagati del PD?
Dopo qualche controllo, la verità è sempre un'altra, per cui a richiesta di qualche amico mi sono messo a controllarne alcuni.

Doverosa premessa

  1. Ricordo a tutti di verificare il significato di indagato, archiviato, rinviato a giudizio, imputato etc.
  2. Ricordo sempre che una persona, da articolo 27 della Costituzione, è innocente fino alla sentenza definitiva.
  3. Ricordo che qui nessuno difende i ladri: chi commette reati deve pagare la giusta pena e levarsi dalle palle. Qui si verificano eventuali bufale che girano in rete.
Seconda puntata dedicata alla mia pic preferita (qui la prima puntata), un capolavoro dal suo punto di vista. Si tratta di una bufala parecchio grossa, per cui sarà divisa in più puntate.


Ce ne sono varie versioni in giro. Certo che....minchia sto PD! 146 arresti in 6 mesi! Sarà vero? Sembra un filo esagerata, eh... Andiamo a controllare. Qua non si fanno nomi e cognomi, quindi la trama si infittisce; ma ci sono numeri e date, e Google saprà aiutarci.

Parte seconda: 61 arresti per Camorra Capitale il 18 febbraio 2015. Andiamo dunque a googlare "18 febbraio 2015 61 arresti" e vediamo che ne esce. Ok, ci sono 61 arresti per Camorra Capitale (in realtà il 10 febbraio, ho letto male il meme), e questo è vero. Ma chi sono? Purtroppo, al contrario del caso di Mafia Capitale, non c'è un elenco completo. Cerchiamo di ricostruire la faccenda.

Il 10 febbraio 2015 i Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, eseguono 61 arresti e parecchi fermi in tutta Italia, principalmente a Roma, Napoli e Catania (fonte). I reati contestati sono associazione mafiosa, spaccio, usura, riciclaggio, e varie violenze che dunque riportano ad aggravante di metodo mafioso (fonte). Il pesce più grosso è tale Domenico Pagnozzi, detto "Ice" e "o professore", che sta scontando l'ergastolo al 41 bis per un omicidio di camorra (fonte). Altro arresto di livello è quello di Massimiliano Colagrande, uomo vicino all'estrema destra. Secondo gli inquirenti si tratta "dell'ultimo capitolo del dominio romano del clan Senese" (fonte). La banda camorristica in questione conosceva e rispettava, in tacito accordo, la banda di Mafia Capitale; senza una regia comune, ma in regime di "non belligeranza" e rispetto reciproco tra mafiosi (fonte).

Si tratta dunque di un clan camorristico che ha occupato una zona di Roma. Che cosa centra il PD? Non è dato sapere. Per cui questa roba è 61 VOLTE FALSA: FALSA, FALSA, FALSA, FALSA, FALSA (sì, per un attimo ho pensato di scriverlo 61 volte).

Parte terza: 4 arresti per Corruzione Comune il 2 marzo 2015. Andiamo allora a googlare "2 marzo 2015 4 arresti roma" e vediamo che ne esce. Ok, ci sono stati 4 arresti a Roma il 2 marzo. Il Messaggero riporta i nomi dei 4 arrestati:

Stefano Urbinati: funzionario del IX Dipartimento del Comune di Roma, assunto per concorso, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Sandro Costantini: imprenditore edile, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Paolo Carbonari: vigile urbano in servizio al XIII Municipio, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Andrea Borsci: geometra che faceva da intermediario, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Insomma, questi 65 arresti non c'entrano un cazzo col PD e non c'entrano un cazzo con la politica. Sono presunti delinquenti e basta.

Nella prossima puntata l'ultima parte, e ci sarà un colpo di scena.

Sbanca la bufala 3 - Il ritorno della bufala (episode 1)

Quante volte ti è capitato che il grillino di turno ti mettesse davanti un meme contenente un numero abnorme di fantomatici arrestati, condannati, indagati del PD?
Dopo qualche controllo, la verità è sempre un'altra, per cui a richiesta di qualche amico mi sono messo a controllarne alcuni.

Doverosa premessa

  1. Ricordo a tutti di verificare il significato di indagato, archiviato, rinviato a giudizio, imputato etc.
  2. Ricordo sempre che una persona, da articolo 27 della Costituzione, è innocente fino alla sentenza definitiva.
  3. Ricordo che qui nessuno difende i ladri: chi commette reati deve pagare la giusta pena e levarsi dalle palle. Qui si verificano eventuali bufale che girano in rete.
Oggi mi occupo della mia pic preferita, un capolavoro dal suo punto di vista. Si tratta di una bufala parecchio grossa, per cui sarà divisa in più puntate.


Ce ne sono varie versioni in giro. Certo che....minchia sto PD! 146 arresti in 6 mesi! Sarà vero? Sembra un filo esagerata, eh... Andiamo a controllare. Qua non si fanno nomi e cognomi, quindi la trama si infittisce; ma ci sono numeri e date, e Google saprà aiutarci.

Parte prima: 37 arresti per Mafia Capitale il 3 dicembre 2014. Andiamo dunque a googlare "3 dicembre 2014 arresti 37" e vediamo che ne esce. Ok, ci sono 37 arresti per Mafia Capitale, e questo è vero. Ma chi sono? Repubblica Roma pubblica l'elenco completo, vediamo chi sono:

Massimo Carminati: ex terrorista neofascista, affiliato ai NAR e alla Banda della Magliana. Niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Riccardo Brugia: ex NAR anche lui, poi criminale comune, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Roberto Lacopo: benzinaio facente funzione di cassa per la banda, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Matteo Calvio: detto Spezzapollici, è il picchiatore ed è definito dai suoi compari un cialtrone e incapace (fonte); tant'è che si iscrive al Movimento 5 Stelle (fonte) senza mai ricoprire alcun incarico; il M5S lo espelle dopo l'arresto, anche se per qualche ora fa finta di non conoscerlo proprio (fonte). Va da sé che non ha niente a che vedere col PD, quindi FALSO.

Fabio Gaudenzi: detto Rommel, è un ultrà della Roma del "gruppo di destra Opposta Fazione", niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Raffaele Bracci: "ritenuto vicino a Carminati", niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Cristiano Guarnera: imprenditore edile di Roma Nord, entra nel giro tramite il benzinaio Lacopo e assume Calvio come bodyguard, niente a che vedere col Pd, quindi FALSO (fonte).

Giuseppe Ietto: ingengere radiato dall'Ordine per altri misfatti, faceva il prestanome di Carminati per gestire dei bar, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Agostino Gaglianone: altro prestanome di Carminati, lui per l'ambito costruzioni e immobiliare; niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Salvatore Buzzi: pregiudicato per aver ucciso uno che lo ricattava, fu detenuto modello e fu graziato da Scalfaro dopo 10 anni scontati su 30 (fonte); fonda una cooperativa per l'aiuto al reinserimento dei detenuti, la "29 giugno". Non è del PD. Ha collegamenti col PD? Ha finanziato legalmente con 1000 € il PD Roma ad una cena di autofinanziamento (fonte). Ha chiesto a Micaela Campana (PD) un'interrogazione parlamentare che la stessa non ha presentato (fonte). Luca Odevaine (vedi dopo) parla con Walter Veltroni (PD) del fatto che Buzzi avesse cercato Anna Finocchiaro (PD) non trovandola (fonte). Cerca di minimizzare i suoi rapporti con Alemanno e la destra romana, forse in cerca di sconti di pena; cerca invece di immischiare il Governo, ma i PM ritengono quelle dichiarazioni spontanee "non attendibili" (fonte). Insomma, chi è Buzzi? Ha legami col PD? Buzzi è uno "ndo cojo cojo", che ha acceso, come dice l'antico detto italiano, un cero a Dio e due al Diavolo. Tra le cose simpatiche del personaggio in questione, ha preso parte all'organizzazione del pogrom neofascista di Tor Sapienza, quartiere abbastanza "rosso" improvvisamente invaso da sedicenti "cittadini" incazzati con gli immigrati (fonte). Non è comunque del PD, quindi più falso che vero.

Fabrizio Franco Testa: ex manager di ENAV, testa di ponte verso la politica, in particolare verso Luca Gramazio (Forza Italia), niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Carlo Pucci: ex ristoratore, assistente del parlamentare di NCD Vincenzo Piso tra il 2007 e il 2010, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Riccardo Mancini: ex militante di estrema destra, poi imprenditore vicino ad Alemanno, niente a che vedere col Pd, quindi FALSO (fonte).

Franco Panzironi: ex AD di AMA nominato da Alemanno, niente a che vedere col PD, quindi FALSO. L'allora sindaco di Roma (e allora PD) Ignazio Marino fa costituire il Comune di Roma parte civile contro di lui (fonte).

Sandro Coltellacci: socio di Buzzi, ha una sua cooperativa "Impegno per la promozione" che si occupa di decoro urbano (rimozione scritte sui muri); compra con Buzzi un terreno su cui Veltroni, da sindaco, fa installare un campo nomadi, tutto legalmente (fonte). Nessun rapporto col PD, quindi FALSO.

Nadia Cerrito: segretaria di Buzzi, ora collaboratrice di giustizia, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Giovanni Fiscon: capo dell'anticorruzione di AMA nominato da Fortini, a sua volta nominato da Marino (fonte); non è del PD, ma la sua nomina è responsabilità oggettiva di Marino, per cui più falso che vero.

Claudio Caldarelli: collaboratore di Buzzi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Carlo Maria Guarany: collaboratore di Buzzi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Emanuela Bugitti: presidente della coop di Buzzi, ex terrorista BR, niente a che vedere col Pd, quindi FALSO (fonte).

Alessandra Garrone: compagna di Buzzi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Paolo Di Ninno: commercialista di Buzzi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Pierina Chiaravalle: collaboratrice di Buzzi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Giuseppe Mogliani: non c'è verso di capire chi sia (vedi ricerca google), forse collaboratore di Buzzi. Comunque niente a che vedere col PD, quindi presumibilmente (se qualcuno ne ha notizie mi informi) FALSO.

Giovanni Lacopo: proprietario con (il fratello?) Roberto del distributore di benzina, niente a che fare col PD, quindi FALSO (fonte).

Claudio Turella: funzionario del Comune di Roma sotto tutte le amministrazioni di destra e sinistra, un tecnico, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Emilio Gammuto: pregiudicato, spiega come si sia iniziato a mangiare sotto Alemanno; comunque, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Giovanni De Carlo: trafficone di varie ed eventuali, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Luca Odevaine: OH! Finalmente uno (quasi) del PD. Ex vice capo di gabinetto di Veltroni, Ha fregato tutti, compreso il prefetto Serra, fingendosi magistralmente un funzionario modello. Più vera che falsa (fonte).

Patrizia Caracuzzi: quadro di AMA sotto Alemanno, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Emanuela Salvatori: funzionaria assunta tramite concorso, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Sergio Menichelli: ex sindaco di Sant'Oreste, eletto col PD ed espulso all'arresto, quindi più falso che vero (fonte).

Franco Cancelli: ex terrorista rosso di "Guerriglia comunista", ha una coop Edera che gestisce rifiuti, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Marco Placidi: tecnico assunto per concorso, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Raniero Lucci: collaboratore di Buzzi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Rossana Calistri: direttore scientifico della fondazione Integra/azione, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).

Mario Schina: consigliere della cooperativa "Il percorso" che si occupa di nomadi, niente a che vedere col PD, quindi FALSO (fonte).


Conclusione: dei 37 "arrestati del PD" per Mafia Capitale, in realtà c'è solo un esponente del PD, subito espulso; due funzionari la cui responsabilità di nomina ricade su Marino e Veltroni; un criminale comune che ha finanziato legalmente il PD. Beh, da 37 a 1 più 2 funzionari e un losco figuro con contatti da chiarire ne passa, no? Ma l'importante è fare un bel meme.

Prossima puntata a breve.

11 mar 2016

Sbanca la bufala 2 - Il meme colpisce ancora

Quante volte ti è capitato che il grillino di turno ti mettesse davanti un meme contenente un numero abnorme di fantomatici arrestati, condannati, indagati del PD?
Dopo qualche controllo, la verità è sempre un'altra, per cui a richiesta di qualche amico mi sono messo a controllarne alcuni.

Doverosa premessa

  1. Ricordo a tutti di verificare il significato di indagato, archiviato, rinviato a giudizio, imputato etc.
  2. Ricordo sempre che una persona, da articolo 27 della Costituzione, è innocente fino alla sentenza definitiva.
  3. Ricordo che qui nessuno difende i ladri: chi commette reati deve pagare la giusta pena e levarsi dalle palle. Qui si verificano eventuali bufale che girano in rete.
Oggi mi occupo di questa simpatica pic che è molto in voga in Twitter e Facebook.


Minchia che lista lunga, eh? Peccato che sia FALSA per buona parte.
Iniziamo con una nota di colore: compaiono Antonino Miceli e Nino Miceli, che sono evidentemente la stessa persona; ma si sa, tutto fa brodo per infangare il PD. Sempre per allungare la lista a caso, compare due volte Antonio Mumolo. Infine, compaiono Massimo Donzella (che peraltro è dell'UDC) e un fantomatico Massimo Donzelli, che non esiste. Questo già dovrebbe insospettire chi usa questa immagine in buona fede, ma si sa che chi usa quest'immagine rarissimamente è in buona fede.

Procediamo invece con la lista vera e propria, iniziando da chi non è membro del PD come Francantonio Genovese. Per lui e per:

  • Barracciu (dimessa, rinviata a giudizio)
  • De Filippo (restituito spese in eccesso)
  • Richetti (assolto)
  • Valentini (indagata)
  • Scalia (indagato)
  • Moscardelli (indagato)
  • Lucherini (indagato)
  • Astorre (indagato)
  • Di Stefano (indagato)
  • Cucca (archiviato)
  • Fadda (archiviato)
  • Faraone (archiviato)
  • Bragantini (indagata)
rimando al post "Sbanca la bufala: si parte!" per le fonti.

Vediamo gli "indagati di giornata", dunque.

Fausto Sacchelli: EX dipendente del PD, non un politico, non un amministratore dunque, e per giunta licenziato. Per cui questa è peggio che FALSA, è una cosa in parte vera ma riportata in modo malandrino (fonte). 

Raffaella Paita: è indagata in quanto assessore del comune di Genova quando ci fu l'alluvione in cui ahimé perse la vita un signore. Secondo i PM, il fatto che Paita non abbia dato l'allerta configurerebbe omicidio colposo. Si tratta dunque di atto compiuto nell'esercizio delle sue funzioni di assessore. Comunque, è vera (fonte).

Vincenzo De Luca: assolto in appello "perché il fatto non sussiste". L'accusa era peraltro relativa alla nomina di un project manager, quindi altro atto compiuto nell'esercizio delle sue funzioni. In ogni caso è FALSA (fonte).

Antonio Pozziello: innanzi tutto si chiama Poziello (...). In secondo luogo, è rinviato a giudizio, quindi è vera (fonte).

Guido Improta: non è mai stato indagato, quindi è decisamente FALSA (fonte).

Vincenzo Strazzullo: indagato, quindi vera (fonte). La Procura ha chiesto una proroga di sei mesi delle indagini preliminari, ovvero allo stato attuale non ha prove per chiedere il rinvio a giudizio, aspettiamo fiduciosi che la Procura faccia il suo dovere, entro il 16 maggio 2016 dovrà decidere se archiviare o rinviare a giudizio (fonte).

Uguale fonte e situazione per Antonello Cozzolino e Pasquale Romano. Nel frattempo nessuno di loro ricopre cariche pubbliche, per quanto mi risulta (correzioni, corredate di prove, benvenute).

Sergio Povia: indagato, quasi vero; si è dimesso ed è sospeso dal PD (fonte).

Giosi Ferrandino: indagato, quasi vero: è sospeso dal PD (fonte). Si noti che su come la Procura di Napoli ha agito, il CSM ha aperto un'inchiesta interna, perché gli altri indagati della stessa inchiesta non hanno subito trattamento pari al suo (secondo il Tribunale del Riesame di Napoli). 

Michele Boffa: rinviato a giudizio, quindi vero (fonte).
Stessa fonte per Antonino Miceli (e anche per il suo sosia/doppleganger Nino Miceli...), Mario Amelotti

Stessa fonte anche per Renzo Guccinelli, che è stato archiviato e dunque è FALSO.

Sempre stessa fonte anche per Massimo Donzella, anche lui rinviato a giudizio. C'è solo un particolare: è dell'UDC, non del PD, quindi FALSA.

Mirco Ricci: avrebbe messo in nota spese ben 21.71 € di spesa (fonte). Minchia. Comunque, è stato rinviato a giudizio, conta come vera (fonte).

Renato Soru: assolto con formula piena, quindi FALSA (fonte).

Nino De Gaetano: indagato, dimesso e sospeso, quasi vero (fonte)

Domenico Ferraiuolo: imputato, dimesso e sospeso, quasi vero (fonte).

Pasquale Ventura: archiviato, quindi FALSO (fonte). Nel frattempo hanno provato ad ucciderlo, segno che magari qualcuno lo aveva tirato in mezzo a delle indagini per intimidirlo (fonte).

Massimo D'Avolio: indagato per atto compiuto nell'esercizio delle sue funzioni, ma comunque vero (fonte).

Mirko Coratti: indagato, dimesso e sospeso dal PD, quindi quasi vero (fonte). Nel frattempo ignoti lo intimidiscono con attentati incendiari (fonte). Stessa fonte e situazione (dimessi e sospesi) per Daniele Ozzimo e Eugenio Patanè. Ozzimo è stato assolto da parte delle accuse, condannato per altra parte (fonte). Patanè non è stato ancora rinviato a giudizio, invece (fonte).

Giorgio Orsoni: non è del PD (fonte), ha patteggiato e si è dimesso e ritirato a vita privata, quindi FALSO.

Michele Mognato: archiviato, quindi FALSO (fonte). Stessa sorte (e stessa fonte) per Davide Zoggia, che risulta dunque un altro FALSO

Davide Gariglio: assolto perchè il fatto non sussiste (fonte) quindi FALSO. Nella stessa fonte il FALSO su Aldo Reschigna, anche lui assolto con formula piena insieme ad altri non citati dalla pic.

Antonio Mumolo, quello messo due volte, è due volte FALSO: è stato archiviato (fonte).

Luciano Vecchi: è... MORTO. Non credo servano altri commenti (fonte).

Daniele Manca: archiviato, quindi FALSO (fonte).

Marco Monari: rinviato a giudizio, dimesso e sospeso quindi quasi vero (fonte). Stessa fonte e situazione per Beppe Pagani.

Francesco Comi: archiviato, quindi FALSO (fonte). 

Paolo Petrini: indagato per aver messo tra le spese per politica il libro Organizzare l'altruismo, ricchi e poveri: scommessa sulla decrescita (fonte). Comunque vero, per ridicolo che sia.

Michelangelo Mirabello: imputato in quanto ex componente del CdA della Proserpina spa nel momento in cui fallì, quindi vero (fonte)

Demetrio Naccari Carlizzi: imputato, quindi vero (fonte)

Franco Rinaldi: è andato via in Forza Italia insieme al suo capo-bastone Genovese (fonte) quindi FALSO.

Rocco Fiore: indagato, dimesso e sospeso quindi quasi vero (fonte).

Mimmo Consales: sospeso già dal 2012, ora espulso e non può usare il simbolo PD (fonte) quindi FALSO.

Baldo Gucciardi: per atto compiuto nell'esercizio delle sue funzioni, ma comunque vero (fonte).

Antonello Cracolici: archiviato, quindi FALSO (fonte)

Samuele Zerbini: indagato, vero (fonte).

Raimondo Donzel: assolto, quindi FALSO (fonte). Stessa fonte e stessa situazione per Carmela Fontana e Giovanni Sandri.

Conclusione: la lista riporta ben 64 - sessantaquattro voci; come abbiamo visto, già di queste 64, tre sono nomi ripetuti due volte. Le voci FALSE sono ben 26, ovvero più di una su tre; già rispetto alla scorsa volta si migliora. Un lettore attento potrà notare che non c'è nessun condannato definitivo né in primo grado e pochi rinviati a giudizio.

Infine, la cosa più importante di tutte: come dimostrano casi eclatanti come De Luca, Penati, Errani, Bonaccini, Richetti, indagato (e.g. Bonaccini) non significa colpevole, imputato (e.g. Richetti, Penati) non significa colpevole e neanche condannato in primo grado (e.g. Errani, DeLuca) significa colpevole.

Aggiungo una considerazione personale: la Costituzione protegge i parlamentari e i membri del Governo dall'essere accusati per gli atti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni. Ad oggi, purtroppo, ciò non è esteso agli amministratori, e dato che ora hanno poteri non semplicemente amministrativi ma fanno vere e proprie leggi (le leggi regionali, ad esempio) si dovrebbe ragionare su ciò.
Cosa vuol dire? Vuol dire che se un legislatore o un organo di governo fa un atto contrario alla legge, devono essere gli elettori a decidere.

In attesa della prossima bufala, saluto.