29 ago 2014

Minority - Il punk applicato alla politica nazionale ed internazionale

Musicalmente, Minority è una canzone molto bella e con un bel testo contro l'omologazione; in un album, Warning, che peraltro segna in qualche modo l'uscita dei Green Day dalla fase del punk adolescenziale (fase che, ad esempio, per i 50enni Offspring è ancora in atto) verso un rock più maturo, almeno musicalmente; la trasformazione verso la maturità anche nei testi avverrà secondo me nel'album successivo American Idiot.

Riporto il testo del ritornello di Minority:

I want to be the minority 
I don't need your authority
Down with the moral majority
I want to be the minority

(Io voglio essere la minoranza, non ho bisogno della tua autorità. Abbasso la maggioranza della morale, io voglio essere minoranza.)




Lo spirito critico del punk di protesta che prese le mosse nel lontano '77 dai grandissimi Clash c'è tutto, ideale per esprimere la rabbia del teenager che si sente escluso dalle grandi decisioni e contemporaneamente esprimere le stesse sensazioni di non teenager su scala più grande. Fantastico. Del resto è musica cazzo, i Green Day non sono né un partito né un movimento politico. E il richiamo al voler essere minoranza, se lo vediamo come istigazione alla non-omologazione è un principio importantissimo e sacrosanto.

Ma perché mi sono messo a parlare di una canzone ed un album di 14 anni fa? In questi giorni, oltre ai miei soliti dibattiti con varia umanità della galassia M5S, anche con svariati supporters dell'uscita dall'euro [1]. Nei modi e negli argomenti, la media di queste due categorie si assomiglia molto. Del resto, è noto che parte dei simpatizzanti M5S è contro l'euro. In particolare, si nota:

  • che sono convinti di essere gli unici ad essere "svegli", mentre tutti gli altri o dormono, o gli piace essere fottuti;
  • che sono gli unici ad avere la sola e unica verità, mentre gli altri sono plagiati dai media o simile;
  • che sono gli unici ad aver capito cosa c'è da fare, mentre gli altri sono dei pecoroni che seguono la massa;
  • che sono gli unici democratici, mentre gli altri sono fascisti/nazisti/golpisti/etc;
  • che la maggior parte di essi ha nome finto e 20 follower, puzzando tremendamente di multi-account;
  • che fanno notare tutto ciò all'interlocutore offendendolo, usando le 39 tecniche di Schopenhauer (i più sopraffini, pochi), URLANDO, bloccando con grande facilità.
Ora il punto è: se penso che la democrazia sia in pericolo, e che solo una piccola illuminata minoranza sta lottando per la libertà e la democrazia di tutti, come faccio ad ottenere qualcosa se invece di cercare di convincere chi mi sta di fronte della bontà della mia lotta lo faccio sentire un idiota, un disinformato, un colluso, un disonesto etc?

Quindi o sono dei perfetti idioti, oppure non vogliono ottenere nulla. Oppure, una pletora di circuìti crede a una minoranza di furbi che ci guadagnano qualcosa (soldi, notorietà, potere, etc).

Sono dunque i punk della politica? O sono semplicemente degli eterni adolescenti in costante lotta contro dei genitori cattivi che non vogliono mandarli al concerto? E perché non provano nemmeno a diventare maggioranza?

Semplice, essere minoranza paga. Paga innanzitutto i pochi furbi di cui sopra, più una parte intermedia che raccoglie le briciole di soldi, notorietà o potere dai pochi furbi. Il giorno in cui diventassero maggioranza dovrebbero davvero fare qualcosa, e il bluff dei pochi furbi si scoprirebbe [2].

E quindi, viva la minoranza, e stiamo bene attenti a non diventare mai maggioranza. I wanna be the minority. A vita. Che altrimenti poi si capisce che non so di cosa parlo.


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[1] La logica post hoc ergo propter hoc regala sempre delle perle fantastiche. Con la lira stavamo bene (peraltro, da verificare CHI stava bene e cosa si intendeva per stare bene), poi è entrato l'euro ed è venuta la crisi => è colpa dell'euro.
Ovvero: quando avevo 20 anni stavo con una squinzia e trombavamo 3 volte al giorno, poi mi sono sposato e lo faccio 3 volte a settimana => è colpa di mia moglie.
Senza contare che il sistema monetario comune è iniziato nel 1979, e che l'euro, anche se non si vedeva, c'era già nel 1998 (vedi Wikipedia).
[2] Vedi Parma, Livorno, Pomezia ed altre città amministrate dal Movimento 5 Stelle.

25 ago 2014

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Quattrocentocinque anni fa, il 25 agosto 1609, Galileo Galilei mostrava al Senato della Serenissima il cannocchiale da lui migliorato e modificato in modo da essere il primo telescopio della storia. Con quello strumento avrebbe dimostrato sperimentalmente che Giove, Venere, Marte e la Luna erano dei "mondi" ovvero pianeti circa sferici come la Terra, e che il Sole (rimettendoci anche la vista per dimostrarlo) non era perfetto ma era a modo suo anche quello un "mondo" con zone calde e scure, imperfezioni, stellamoti, protuberanze.

Andando a vedere Wikipedia, ho notato con piacere che come a mettersi d'accordo, il 25 agosto colleziona altre ricorrenze di ordine astrofisico:

  • nel 1764 l'astronomo francese Charles Messier scopre la bellissima Galassia del Triangolo;
  • nel 1981 la Voyager 2 raggiunge Saturno, regalandoci le più suggestive immagini dei celebri anelli;
  • nel 2003 viene lanciato nello spazio il telescopio Spitzer, il primo a "beccare" pianeti extra solari.
Poi, siccome la scienza stessa ci ricorda che siamo troppo piccoli e insignificanti per prenderci troppo sul serio, il 25 agosto 1835 Richard Locke iniziò la pubblicazione degli opuscoli noti come "The Great Moon Hoax", la grande burla della Luna, burla in cui cascarono a pié pari migliaia di niuiorchesi.

Politica mediatica emozionale: dove ci ha portato

Penso di non dover dimostrare il fatto che la politica odierna sia basata sulla medializzazione delle emozioni. Intendiamoci, la politica ha sempre sfruttato le emozioni, basta guardare qualche manifesto elettorale d'antan per rendersene conto (piccola parentesi: non credevo che davvero esistesse la Lega Nord Basilicata!).
L'aggiunta moderna è chiaramente nello sfruttamento massivo dei media visuali, esperimento iniziato con successo con la televisione ed esploso con i social media.
Dove ci ha portato ciò? Al fatto che la definizione di provvedimento impopolare ma necessario si è modificata. È necessario, ancorché impopolare, devastare il sistema pensionistico perché in passato ce ne siamo battuti i coglioni delle generazioni future, fottendole così per due volte? Si fa. Tanto, anche se il provvedimento è palesemente impopolare, non è direttamente trasferibile in set multimediale emozionale.
Dobbiamo ragionare, come uno Stato dovrebbe sempre fare, in modo cinico rifiutando ogni pagamento di riscatto a terroristi che si finanziano sequestrando nostri concittadini? Non si fa, perché se paghiamo abbiamo immagini e filmati commoventi del rilasciato che riabbraccia i suoi cari, politici raggianti, a seguire interviste et cetera. Se non paghiamo abbiamo una brutale esecuzione che rimbalza di tv in tv e di social in social.