25 ago 2014

Politica mediatica emozionale: dove ci ha portato

Penso di non dover dimostrare il fatto che la politica odierna sia basata sulla medializzazione delle emozioni. Intendiamoci, la politica ha sempre sfruttato le emozioni, basta guardare qualche manifesto elettorale d'antan per rendersene conto (piccola parentesi: non credevo che davvero esistesse la Lega Nord Basilicata!).
L'aggiunta moderna è chiaramente nello sfruttamento massivo dei media visuali, esperimento iniziato con successo con la televisione ed esploso con i social media.
Dove ci ha portato ciò? Al fatto che la definizione di provvedimento impopolare ma necessario si è modificata. È necessario, ancorché impopolare, devastare il sistema pensionistico perché in passato ce ne siamo battuti i coglioni delle generazioni future, fottendole così per due volte? Si fa. Tanto, anche se il provvedimento è palesemente impopolare, non è direttamente trasferibile in set multimediale emozionale.
Dobbiamo ragionare, come uno Stato dovrebbe sempre fare, in modo cinico rifiutando ogni pagamento di riscatto a terroristi che si finanziano sequestrando nostri concittadini? Non si fa, perché se paghiamo abbiamo immagini e filmati commoventi del rilasciato che riabbraccia i suoi cari, politici raggianti, a seguire interviste et cetera. Se non paghiamo abbiamo una brutale esecuzione che rimbalza di tv in tv e di social in social.

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